Gargantuesco

gar-gan-tué-sco

Significato Enorme, di proporzioni gigantesche, abbondantissimo; insaziabile, smodato

Etimologia dal nome di Gargantua, gigante delle opere di François Rabelais, che allude alla gola tramite la base fonosimbolica garg-, che nelle lingue neolatine si riferisce proprio a gola, gozzo e simili.

  • «È stato servito un aperitivo gargantuesco.»

Uno dei momenti più piacevoli e stimolanti dell’uso della lingua sta nella ricerca di parole che non solo vogliano dire la cosa giusta, quella che vogliamo, ma che siano rappresentative del proprio significato in maniera brillante, una maniera che arriva e colpisce — anche se tutto sommato è un significato semplice. ‘Gargantuesco’ gioca proprio in questo campo.

È un termine che nasce dal nome di un personaggio letterario, uno dei protagonisti della serie di romanzi Gargantua e Pantagruel, di François Rabelais, scrittore centrale del Rinascimento francese. Gargantua è padre di Pantagruel, e protagonista del romanzo omonimo del 1534: in effetti si tratta di una famiglia di giganti, e le loro vicende fantasmagoriche satireggiano sulla politica della Francia del tempo. Certo, ora questi libri non sono più tanto sulla cresta dell’onda — non ci hanno nemmeno fatto grandi film, sembrano proprio votati alla nicchia — ma hanno avuto un acclamato successo, in passato, ed è questo successo di lunghissimo respiro che ci porge le figure di Gargantua e Pantagruel per significare il gigantesco.

Sì: ciò che si può dire dell'aggettivo 'gargantuesco' non è troppo dissimile da ciò che si può dire di 'pantagruelico'. Ovviamente qualificano qualcosa di proporzioni enormi, ma in particolare si focalizzano sull'enormità di pasti e appetiti. Dopotutto lo stesso nome di Gargantua è un'allusione chiara alla gola, secondo la resa onomatopeica di garg-, che nelle lingue neolatine rappresenta variamente un riferimento alle canne della gola e ai loro gorgoglii (ne avevamo parlato considerando le gargolle).

Così posso parlare della statura gargantuesca dell'amico che cerchiamo di fare entrare nella nostra macchinina, dell'appetito gargantuesco della sorella che difatti è la luce degli occhi della nonna, del banchetto gargantuesco che viene servito al matrimonio — al secondo arriva solo un manipolo di gente ardimentosa, o ritardataria.

È un termine vistoso e simpatico, è la sua dottrina è addomesticata da una sonorità particolarmente felice, nella sua capacità fonosimbolica. Difficile trovare chi, anche senza averlo mai sentito, possa malintendere quali siano le dimensioni di un piatto di pasta gargantuesco.

Parola pubblicata il 24 Dicembre 2022