Interloquire

in-ter-lo-quì-re (io in-ter-lo-quì-sco)

Significato Partecipare attivamente a un dialogo, a un confronto, a una trattativa; intervenire in una conversazione in maniera inopportuna, interrompendo

Etimologia voce dotta recuperata dal latino interloqui, composto di inter ‘tra’ e loqui ‘parlare’.

  • «Dai, interloquisci, non sto mica facendo un monologo...!»

Questa parola ci mostra in maniera evidente su quali equilibri sottili poggi il dialogo, il modo che abbiamo di parlare fra di noi, in coppie o in gruppo.

Di per sé potrebbe sembrare che ci presenti una dinamica normale: il latino interloqui è letteralmente un ‘parlare fra’, e questo descrive senza sbavature quel che avviene in qualunque riunione, capannello o consesso che sia: c’è un avvicendamento in chi prende la parola, le battute si scambiano, gli interventi si succedono l’uno con l’altro come strati di lasagna. Tant’è che la figura di chi interloquisce è fissata nell’interlocutore, che addirittura s’innalza alla generalità dell’essere parte in un confronto, in un rapporto (pensiamo alle parti sociali interlocutrici del governo riguardo a una certa legge). Niente di più posato e fisiologico, e perfino democratico e filosofico, in una situazione in cui si ascoltano voci diverse. Addirittura l’interlocutorio prende il profilo di ciò che prende tempo proseguendo un dialogo o un confronto senza definirlo.

Ma sappiamo che difficilmente le parole conservano una neutralità perfetta. Sono intriganti, insinuanti, anche faziose (perché è la nostra natura), e l’interloquire non fa eccezione. Infatti diventa (già in latino, beninteso) un modo per dire ‘interrompere’. Dopotutto quello stesso ‘parlare fra’, che sembrava così apollineo e composto, può anche descrivere un metter bocca di punto in bianco, inopportuno, che spezza quell’ordinata successione di battute, la linearità dell’esposizione e della replica.

Ma dobbiamo tenere presente che resta una parola dal forte sapore di latinismo, e che perciò fa la forte impressione di essere dotta, elegante e lucida: nel pieno del litigio in cui tanta gente si urla addosso, solo con un effetto dissonante noteremo «C’è chi interloquisce continuamente».

Piuttosto lo useremo per descrivere il modo in cui il professore interloquiva continuamente durante l’esame, o quello delle amiche che interloquiscono per glossare il nostro racconto della serata, o come ci passi la voglia di parlare con persone che interloquiscono senza costrutto.

Una parola dall’identità forte e ambivalente, in cui convivono l’opportuno e l’inopportuno: davvero un personaggio della lingua che si fa notare.

Parola pubblicata il 01 Dicembre 2022