Postulante

po-stu-làn-te

Significato Persona che chiede con insistenza per ottenere un beneficio; aspirante novizio di un ordine religioso

Etimologia propriamente participio presente del verbo postulare, voce dotta presa in prestito dal latino postulare ‘richiedere, pretendere’, derivato di pòscere ‘chiedere’.

‘Postulare’ non è un verbo che udiamo tutti i giorni. È un verbo che si fa notare, e che anzi può mettere in soggezione, perché non tutti sono in grado dargli precisi contorni di significato. E però è accessibile: vuol dire semplicemente richiedere. I significati ulteriori che acquista in filosofia (e che riconosciamo nel postulato) lo rendono una premessa necessaria proprio in quanto assunto che è richiesto sia ammesso come vero ai fini della dimostrazione o tesi successiva.

Il postulante è quindi in genere il richiedente. Ma in particolare, è la persona che con insistenza chiede un beneficio, perfino con foga — che sia un vantaggio, una carica, un favore, una concessione. Curiosamente l’ambito in cui il termine è più usato è quello del diritto canonico, per cui il postulante è chi si trovi nella posizione di aspirante novizio di un ordine religioso, che richiede di entrarne a far parte. In questo caso è un termine tecnico.

Ma è squisito mantenere ampia l’applicazione di un concetto di questa portata: possiamo parlare dei genitori postulanti che telefonano a raffica al dirigente scolastico per far mettere in classe insieme i loro figli che sono tanto amici, della torma di postulanti che si candida al concorso rimandato di stagione in stagione, del sindaco del paesino, eterno postulante perché le istituzioni si interessino ai loro problemi annosi.

Non è una figura psicologicamente piatta, anzi è tornita. Nel postulante non c’è iattanza, arroganza: c’è determinazione, compatibile con un contegno umile e consapevole della sua minorità — pur senza la prostrazione dell’elemosina. Ci può essere una dose di petulanza nel suo agire, nel modo in cui itera richieste e querimonie, ma resta essenzialmente una figura limpida.

Ancora una volta, realtà comune, parola rara: ma proprio il tratto di ricercatezza di questo nome e aggettivo può far riconoscere e distinguere i postulanti, rappresentarli con vigore più energico.

Parola pubblicata il 29 Luglio 2020