Preparazione

Le parole dei dinosauri

pre-pa-ra-zio-ne

Significato Realizzazione di quanto è necessario perché qualcosa sia pronto per lo scopo; complesso di competenze e cognizioni che servono a un certo scopo; addestramento; in paleontologia, l’insieme delle attività di restauro e consolidamento di un fossile

Etimologia voce dotta recuperata dal latino praeparatio, derivato di praeparare ‘allestire per tempo’, derivato di parare ‘disporre, allestire’, con prefisso prae- che indica anteriorità.

  • «Lo scheletro del dinosauro è stato preparato in laboratorio rimuovendo il sedimento che lo incrostava.»

Non tutte le parole legate al mondo della paleontologia e dei dinosauri sono esclusive di questo ambito, o nascono in questo particolare contesto. Alcuni termini sono presi dal linguaggio comune, ed acquisiscono un significato particolare quando sono usati nel discorso sui fossili, significato che non sempre è in linea con l'accezione usuale della parola. Questo può generare malintesi o fraintendimenti tra profani ed addetti ai lavori. Una parola con queste caratteristiche è ‘preparazione’ (ed il corrispondente verbo ‘preparare’).

Comunemente pensiamo la preparazione come allestimento di ciò che serve perché qualcosa sia pronto per lo scopo (come quando diciamo che la preparazione del pranzo è a buon punto). Ma la pensiamo anche come insieme di competenze e cognizioni che permettono di fare qualcosa (come quando parliamo della preparazione del medico), e anche come addestramento (come quando pianifichiamo la preparazione di un esame).

In paleontologia, la preparazione è qualunque attività svolta sul fossile in laboratorio al fine di rivelarne le caratteristiche e, al tempo stesso, ogni procedura finalizzata a preservarlo nel tempo, per conservarlo e renderlo un oggetto dotato di pieno significato scientifico. Nella grande maggioranza dei casi, al momento della scoperta, quando è raccolto o estratto da un contesto geologico naturale, un fossile non è nelle condizioni ottimali per essere analizzato e conservato in un museo. Ad esempio, il fossile può essere solo in parte visibile perché ancora parzialmente inglobato nella roccia originaria, oppure può essere ancora incrostato da sedimenti, ciottoli, persino da altri fossili. Tutte le attività svolte in laboratorio per liberare il fossile dalla matrice rocciosa e sedimentaria che lo ha inglobato per milioni di anni ricadono nella preparazione.

Inoltre, ogni attività volta a preservarlo nel tempo, senza adulterarne le caratteristiche originarie, è compresa nella preparazione. Ad esempio, un fossile può essere molto fragile, e andare incontro ad un naturale disfacimento una volta che è esposto all'aria oppure non è più inglobato della roccia che lo ha custodito per intere ere geologiche: la preparazione in questi casi porta a consolidare il fossile con resine o supporti meccanici, che non hanno alcuna funzione estetica o espositiva, ma puramente conservativa.

Da questo punto di vista, la preparazione è quindi l'analogo paleontologico del restauro in archeologia. Tuttavia, il significato di ‘preparazione’ ha anche un'altra sfumatura, che è più comprensibile se ci spostiamo un attimo nel linguaggio medico, ambito dove il verbo "preparare" fa riferimento a tutte quelle attività necessarie a rendere un paziente appena anestetizzato pronto per essere sottoposto ad un intervento chirurgico. Come il paziente viene preparato per finire senza rischi sotto i ferri, così il fossile è preparato al fine di essere disponibile per qualsiasi indagine scientifica futura.

La preparazione è talmente importante in paleontologia, che ad essa è dedicato un ruolo specifico, quello del preparatore, figura specializzata che si occupa proprio della preparazione del materiale rinvenuto sul campo ma non ancora pronto per essere esposto in un museo. Il preparatore quindi non abbellisce l'oggetto, né ricostruisce le parti mancanti di un fossile, ma cerca di massimizzarne il significato scientifico, la sua conservazione e preservazione. L'immagine popolare ed in parte mitica dello scultore di fronte ad un blocco di marmo grezzo, trova nel preparatore la sua manifestazione scientifica: all'interno della roccia giunta in laboratorio è già presente un capolavoro naturale, che chiede solo di essere liberato. Attende di essere riportato alla luce grazie al lavoro minuzioso e ponderato di mani esperte.

Parola pubblicata il 24 Giugno 2024

Le parole dei dinosauri - con Andrea Cau

Sono parole complesse, difficili da comprendere, dalle storie magnetiche e sconosciute... e che però sono anche parole dell'infanzia, parole che continuano a risuonare lungo tutta la nostra vita. Sono le parole dei dinosauri e della paleontologia, e con Andrea Cau, paleontologo e divulgatore, autore della serie di libri "La rivoluzione piumata", ne scaveremo una un lunedì su due.