Proficiente

pro-fi-cièn-te

Significato Che progredisce verso la perfezione, specie morale; che procede nella propria formazione, studioso

Etimologia voce dotta, recuperata dal latino proficiens ‘che avanza, che progredisce’, propriamente participio presente di profìcere, derivato di facere ‘fare’, con prefisso pro- ‘avanti’.

Non è la parola più comune, eppure a vederla si capisce subito che è parente di parole note, cugina del deficiente e del sufficiente (non pare la più schiatta più brillante, va detto, ma c’è anche l’efficiente!). Il suo significato è però rampante, schiettamente positivo, un racconto di crescita e intimo progresso.

Si dice proficiente chi progredisce verso uno stato di perfezione, e questo significato si è preso un certo spazio in teologia: l’incipiente ha appena tentato il cammino spirituale, il perfetto (esiste?) ha raggiunto compiutamente la meta, ed è il proficiente a descriverci l’attributo di chi sale, con sforzo morale. Uno stato così condiviso e accattivante non poteva non crescere anche fuor di spiritualità, e così proficiente diventa lo studioso, chi procede con forza nella via della propria formazione intellettuale e culturale. C’è un dinamismo, uno slancio formidabile, in questa parola: lo studioso lo immaginiamo fermo e chino, l’esperto ha tanto alle spalle e sa già, mentre il proficiente è lanciato alla gioiosa conquista — con un transito continuo fa il ‘da sapere’ e il ‘saputo’.

questa dimensione è lampante quando, guardandoci intorno, vediamo i fratelli del proficiente: il proficuo e il profitto. Il proficiente etimologicamente ‘fa avanti’ ottenendo, anzi guadagnando risultati, facendo sedere la scalata dell’intelletto e della cultura insieme al redditizio, all’efficace. È una parola che ha un margine d’uso amplissimo, per quanto poco nota: parlare di come, davanti a un compito che richiede una grande elasticità mentale, lo si voglia affidare a dottori proficienti, o di come il fervore fra i proficienti abbia portato allo sviluppo di una tecnologia tutta nuova, o anche dell’autocritica che tiene pulita l’opinione del proficiente, è facile. Sono immagini che abbiamo già, e vengono portate dal proficiente con una chiarezza e un dinamismo stupefacenti.

Parola pubblicata il 13 Luglio 2019