Propaggine

pro-pàg-gi-ne

Significato Diramazione, estensione; riproduzione di una pianta per propagginazione

Etimologia voce dotta recuperata dal latino propago ‘propaggine’, derivato da pangere ‘piantare’, col prefisso pro- ‘avanti’.

Se si parla di una propaggine, pensiamo immediatamente a una diramazione che si estende. E però non a una diramazione aerea, nobile, da canopia di quercia; pensiamo a una diffusione terragna, strisciante, da pianta volubile. Non a caso.

Infatti la propaggine ci parla innanzitutto della vite. Ora, la vite tendenzialmente non si semina — e questa non è una trovata agronomica dell’altro ieri, il latino propagare raccontava proprio di questo. Infatti il modo più semplice di riprodurre una vite è per scienza immemore la propagginazione: propagare significa letteralmente ‘piantare davanti’. Un tralcio viene portato a terra, dove metterà radici avventizie: è una semplice margotta.

Ma adesso pensiamo bene all’immagine, cerchiamo di cogliere la struttura che così si forma: un’entità si articola rimettendo radici dai rami, portandosi tentacolarmente avanti in una paziente conquista, in un crollo protratto che ributta ogni volta, a valanga; si diffonde replicandosi, producendo altro da sé — in una continuazione che però è geneticamente sempre sé.

Se ricolleghiamo le propaggini di stirpi nobiliari, le propaggini del monte, le propaggini di un impero, le propaggini di un nervo a questa immagine, ci rendiamo conto di come ancora una volta una certa potenza di pensiero ci sia schiusa da una metafora agricola. Rami collaterali della famiglia, contrafforti che sono della stessa roccia del monte e che lo annunciano, avamposti antichi e moderni ai limiti del mondo in cui echeggia e forse si replica il modello centrale, strutture biologiche che si ripetono e proseguono di bivio in bivio.

Parti avanzate, finali, laterali di un’entità articolata, i margini, i vivagni con cui avanza e si riproduce — significati evocati anche nel suono, ripetitivo, lungo, forte dello slancio di un accento sdrucciolo. Non stupisce che, presa in prestito dal latino durante il Trecento, la propaggine sia sempre sulla cresta dell’onda.

Parola pubblicata il 28 Luglio 2020