Rastrellamento

ra-strel-la-mén-to

Significato Azione del rastrellare; perlustrazione sistematica compiuta da forze militari o di polizia

Etimologia da rastrellare, derivato do rastrello, dal latino rastrellum, diminutivo di rastrum ‘rastrello’, della famiglia di ràdere ‘radere, raschiare’.

  • «Hanno fatto un rastrellamento e li hanno trovati tutti.»

Che metafora assurda. E recente, peraltro: a dispetto dell’antichità del rastrello il termine ‘rastrellamento’ non ha cent’anni.
Sui dizionari si trova indicato, in maniera protocollare, che innanzitutto il rastrellamento è l’operazione che si conduce rastrellando il terreno. Ma è un significato che, per quanto logicamente primo, è residuale: se parliamo del rastrellamento in spiaggia non ci figuriamo né giochi infantili né la pulizia della sabbia — il significato più comune è più… intenso.

Ora, l’operazione del rastrellare è magnifica. Nella sua noia mortale, volta alla pulizia e all’ordine di uno spazio esterno, ha un’azione profonda sulla mente — se ci immaginiamo un monaco orientale affaccendato, probabilmente sta rastrellando un cortile, o un giardino secco. La meticolosità di un’operazione tanto comune e diffusa, che coi duri denti del rastrello raduna e ammucchia senza tralasciare nulla, deve aver fatto nascere in certe fantasie poetiche un’analogia con la perlustrazione sistematica di una zona da parte di chi esercita la forza — classicamente una funzione di polizia, a fini di controllo, cattura, ricerca, recupero e via dicendo. Pensiamo al rastrellamento del palazzo in cerca di refurtive e gente in fuga, al rastrellamento alla festa dopo che la soffiata ha annunciato la presenza di latitanti e materiali compromettenti. Così si delinea il rastrellamento — e lo fa in maniera estremamente eloquente.

L’azione del rastrello non è la più delicata, anzi se rastrelliamo in maniera zelante i movimenti sono perfino bruschi — a dispetto di un risultato certosino. Il riguardo sbrigativo del rastrellare si fa centrale nel rastrellamento. Come anche una certa disinvoltura, un certo distacco — che te ne cale delle foglie? T’importa solo della pulizia.
Certo, l’esercizio della forza nel rastrellamento figurato ha una caratura pesante. C’è una violazione drammatica che spesso è proprio violenta — e accanto a tutte le operazioni di rastrellamento che nella loro distanza di notizia ci paiono legittime e giuste ci sono quelle belliche, di accurata eliminazione delle forze nemiche, o che sono semplicemente criminali. Questo è un punto dell’analogia fortemente dissonante — proprio perché l’uso del rastrello, forse più che di altri strumenti proto-tecnologici, ha una caratterizzazione psicologica di calma, di noia, che tendiamo a conoscere bene.

Più simpaticamente calzante, come analogia e quindi uso figurato (forse perfino con un lieve ribaltamento comico), è il rastrellamento finanziario: nel lessico della borsa il rastrellamento è l’incetta di titoli, e questo ci rende bene la fretta con cui si tenta di mettere insieme e comprare un mucchio di azioni, obbligazioni, in generale strumenti finanziari in un momento che si crede propizio, in una corsa contro forze contrarie — del tutto simile alla fretta con cui cerchiamo di radunare foglie col vento che ce le sposta e spariglia. E così posso rastrellare le azioni della società che secondo me sta per fare il salto, o rastrellare obbligazioni che sono diventate molto convenienti.

Come molte parole che scaturiscono dal lavoro manuale, ha una forza rappresentativa speciale — e questo, c’è da capirlo, la rende tanto appetibile anche quando non è perfettamente a fuoco.

Parola pubblicata il 16 Maggio 2024