Recumbente
re-cum-bèn-te
Significato Coricato o semicoricato, in particolare al modo degli antichi distesi a mangiare
Etimologia dal latino recùmbere, dal verbo non attestato cumbere ‘giacere’, con prefisso re- ‘indietro’.
Parola pubblicata il 12 Maggio 2019
Chi conosce questa parola potrà stupirsi del fatto che non si trova nei dizionari. Non è un caso così raro; certo, il fatto di non potersi affidare alle fonti di studiosi eminenti che l’abbiano recepita e analizzata nelle loro opere ne rende più incerta l’osservazione; ma qualcosa si può notare, e uno scorcio sulla vita di questo bel termine si può aprire.
Innanzitutto chiariamo il significato, che è magnifico: come aggettivo descrive una posizione coricata o semicoricata come quella degli antichi Romani adagiati a mangiare sul triclinio, come quella delle figure che ornano certi sarcofaghi etruschi; proprio nella storia dell’arte pare che abbia la sua patria (dove peraltro il recumbente può anche essere inteso come sostantivo, indicando la raffigurazione in tale posizione). Così nel monumento funerario gli sposi sono raffigurati recumbenti, il ritrovamento di un recumbente dà grande lustro al dipartimento, io me ne sto recumbente sul divano a mangiare uva mentre leggo un libro, e l’amica resta silenziosa e assorta, recumbente sulla riva del torrente.
È evidentemente un derivato del verbo latino recumbere (‘sdraiarsi; coricarsi per mangiare’), ma facendo una rapida ricerca non risulta usata, almeno non massicciamente, fino alla fine del secolo scorso: fino al Duemila abbiamo una manciata sparuta di citazioni in opere specialistiche, e solo negli ultimi anni sembra che si sia conquistata un successo più solido. questo fa pensare che non sia un recupero dotto ideato di punto in bianco, anche perché in altre lingue il recumbens latino ha avuto un successo molto precedente e maggiore - e fra queste troviamo la testimonianza dell’inglese recumbent, attestato già dalla fine del Seicento, la cui influenza non si può certo escludere.
È evidente che appartiene al casato del soccombere, dell’incombere, del procombere: la sua radice, che fa capo a un verbo latino non attestato da solo, ma solo in derivati di questo genere (cumbere), ci parla di un giacere, mentre il prefisso muove questo giacere all’indietro, trasformandolo giusto in un distendersi - un gesto morbido e mobile come quello di un mettersi a letto (anzi alcuni dizionari di latino specificano graziosamente un ‘tornare’ a letto), o di un distendersi per mangiare come si usava in tempi antichi.
Il disteso, lo steso e il coricato possono essere pesanti, abbandonati, inanimati. Il recumbente meno. Ha la schiena sveglia, leggera, magari si appoggia su un gomito, su un avambraccio. Una posizione bella, che conosciamo benissimo, ed è bello avere una parola per descriverla. Magari nei prossimi dizionari verrà recepita.