Ricusare

ri-cu-sà-re (io ri-cù-so)

Significato Rifiutare, respingere, non accettare

Etimologia voce dotta recuperata dal latino recusare ‘rifiutare, respingere’, ma letteralmente ‘protestare contro un’accusa’, derivato di causa col prefisso oppositivo re-.

Si potrebbe dire con semplicità che il ricusare è un rifiutare, ma è una di quelle parole ricercate da tenere pronte, perché sanno dare tutto un altro tono all’azione che denotano.

Se rifiuto un regalo, se respingo un invito, se non accetto un obbligo, il mio modo di agire sarà asciutto: no, no grazie, non ci penso nemmeno. C’è una certa rapidità d’abbandono, in questi verbi. Se invece ricorro al ricusare, l’azione si fa corposa, ricca. Anzi. Nel ricusare troviamo qualcosa di rituale, di formale, di paludato e di intensamente partecipato: un rifiuto può essere superficiale, una ricusazione no.

Qui scoviamo un effetto lungo dell’origine di questo termine, che ha un tratto forense: il rifiuto del recusare era letteralmente un protestare contro un’accusa, un opporsi a una causa. Una difesa, e davvero poche liturgie della nostra lunga storia hanno avuto un grado di formalità lontanamente paragonabile a quelle dell’antico diritto romano.

Se ricuso una proposta, la rifiuto con un’energia diretta e con un’intenzione che la esclude in maniera esplicita e seria; se affermo di ricusare il negoziato, l’impressione è che io non metta sul tavolo un secco respingimento di condizioni poco favorevoli, ma incompatibilità ben più gravi e profonde; e se si parla di chi ricusa un obbligo imposto per legge, adombriamo ragioni pervicaci e argomentate, che non sono dei ‘no’ spensierati.

E questo tono si legge bene anche nell’istituto processuale (stavolta dei nostri tempi) della ricusazione, per cui nel processo è possibile chiedere la sostituzione del giudice in situazioni determinate dalla legge — che gravitano intorno a eventuali, vari interessi del giudice nella causa (da cui si sarebbe già dovuto astenere). Non un rifiuto balzano, insomma.

‘Ricusare’ è un verbo che si fa notare, dal suo suono scuro e severo. Caratterizza in maniera netta un genere di azione di tale spicco che… non coglierla col termine giusto sarebbe un peccato.

Parola pubblicata il 03 Settembre 2020