Sciamare

scia-mà-re (io scià-mo)

Significato Raccogliersi in sciame; trasferirsi in massa da un luogo a un altro, allontanarsi a frotte, specie detto di persone

Etimologia da sciame, derivato dal latino examen ‘sciame, turba’, ma anche ‘verifica, prova’.

  • «C'è un gran traffico: la partita è finita e la gente sta sciamando.»

Già il movimento che rappresenta è còlto con una tale precisione, in maniera così evocativa, che basterebbe a renderla una parola di grande valore. Però qui, dovendo prendere in esame la parola da cui deriva, cioè ‘sciame’, abbiamo un’occasione etimologica ghiottissima: quella di spiegare la parentela proprio fra ‘sciame’ ed ‘esame’.

Sono cose diverse, in maniera abbastanza evidente. E non c’è modo di riannodarne il significato, a valle — da una parte hai le api o le locuste, dall’altro hai indagini o prove che schiudono titoli. Questa doppia accezione, di ‘verifica, prova’ e di ‘sciame, turba’, era già propria del latino examen.

Il bivio si divide nel verbo da cui derivano, exigere. Un verbo che peraltro ha un’aria familiare — da lui il nostro ‘esigere’ con tutta la pianta di esatti, esattori, esigui, saggi (nel senso di prove, non di gente che la sa). Ora, questo exigere è messo insieme con dei pezzi di significato vasto: la radice è l’agere, un muovere, un condurre, con un prefisso ex- che ci parla di un fuori. Quindi siamo davanti grossomodo a un ‘mettere, mandare fuori’, ed è chiaro che questo movimento si presti a rappresentazioni versatili. Da un lato l’exigere può diventare un ‘lasciare andare, cacciar fuori’, e quindi l’examen può prendere il profilo di uno sciame. Dall’altro può diventare un ‘pretendere, riscuotere, misurare’, e quindi l’examen può diventare l’ago della bilancia, la verifica e la prova.

Ad ogni modo, considerando lo sciame siamo davanti a una moltitudine in movimento — quindi lo sciamare non fa altro che isolare quest’azione, questo genere di movimento. Gruppi di api che in primavera abbandonano l’alveare per rifondare una nuova colonia, insiemi di meteore che il nostro pianeta incontra periodicamente e che notiamo nelle notti delle stelle cadenti, lievi scosse sismiche susseguenti, ci danno le figure di un movimento a sciame, di turbe più o meno figurate che trascorrono rapidamente insieme da un posto all’altro.

Così certo sciamano le api raccolte in un nuovo sciame, ma sciama anche il pubblico dopo la fine del concerto, nella tarda mattinata la folla sciama in spiaggia, o sciama dalla spiaggia quando quella nuvola nera s’avvicina e il vento si alza, e nel pomeriggio torme urlanti sciamano dalla scuola verso file di auto parcheggiate in doppia e tripla fila.
Non abbiamo sinonimi capaci di indicare non solo un partire in massa, ma un trasferirsi in massa, allontanandosi o convergendo a frotte — secondo quello che è o pare un coordinamento collettivo, come quello delle api.

È una tinta elegante e forte che diamo nella descrizione di un movimento di gruppo — icastica e piacevolissima da incontrare.

Parola pubblicata il 05 Novembre 2024