Superbo

su-pèr-bo

Significato Che mostra enorme stima di sé, altero, sprezzante; magnifico, bellissimo, eccellente

Etimologia voce dotta recuperata dal latino superbus ‘altero, arrogante’, ma anche ‘eminente, illustre’.

Se l’uso primo di questa parola si rivolge a chi si comporta con presunzione arrogante e sprezzante, il suo giudizio di sconveniente eccesso si trova però ad essere tradito (a prima vista), o anzi discusso e circostanziato (a una seconda occhiata), dall’altro uso con cui in effetti ammettiamo il superbo sia il grande, il glorioso, il bellissimo, l’eccellente.

Non è una novità: fra fine Duecento e inizio Trecento l’italiano mutua superbia e superbo dal latino, in cui aveva questa stessa ambivalenza. L’altero, insolente e sdegnoso sì, ma insieme all’illustre, al nobile, al magnifico. E questo deve farci intendere la qualità del superbo come una qualità articolata e complessa anche sotto il profilo psicologico, non solo di chi è descritto con questo termine, ma anche di chi vi ricorre: non è facile che una sola parola ci presenti insieme tanto biasimo e tanta ammirazione.

È una qualità di importanza primaria, e spiegata in maniera eccezionalmente incisiva, vista la sua formazione: accanto a quel ‘super’ che ancora oggi sappiamo decifrare benissimo come un ‘sopra’, si trova l’ipotetica radice -bhos del verbo essere (che ha diverse radici differenti, ad esempio questa è quella che spiega il nostro ‘fu’). Letteralmente un essere, un crescere sopra. Difficile pensarla in termini più icastici.

E forse questa superba sintesi l’aiuta a seguire la sua vocazione di parola-ombrello, ampia da coprire con la sua ombra tutti i suoi sinonimi senza che nessuno possa invece coprire interamente lei — con la sua ricca carica vitalistica, presuntuosa e sfolgorante: l’altezzoso è secco, moscio e si dà arie che forse non ha ragione di darsi, il borioso è gonfio e non ammirato, al presuntuoso non si riconoscono livelli superiori, lo sdegnoso è solo una frazione di conseguenza dell’atteggiamento del superbo — e si potrebbe continuare a lungo, perché di sinonimi ce ne sono una caterva. Segno che la lingua (cioè noi) trova questo punto della realtà molto interessante!

Parola pubblicata il 11 Agosto 2020