Sversare

sver-sà-re (io svèr-so)

Significato Scaricare in maniera accidentale o abusiva sostanze tossiche, inquinanti nell’ambiente

Etimologia derivato di versare, con prefisso peggiorativo s-.

Siamo davanti a una parola potente che sta ancora emergendo: si trova su tutti i giornali ma non su tutti i dizionari! Con una rapida ricerca si può notare che le attestazioni iniziano a farsi più frequenti dall’inizio degli anni ‘90, ma ad esempio ‘sversamento’ si trova già in testi normativi degli anni ‘70. Pare proprio che la sua importanza sia aumentata con la sensibilità ambientale.

Infatti si tratta di un versare a tutti gli effetti, ma è un versare particolarmente ributtante e distruttivo, visto che riguarda lo scarico nell’ambiente di liquami o in genere di sostanze tossiche o inquinanti, compiuto per incidente o mera comodità criminale. Il punto eccellente riguardo alla formazione di questa parola è che, a partire da un verbo comunissimo come può essere ‘versare’, sfruttando il solo pieno potere del prefisso ‘s-‘, riesce a volgere l’intero concetto in peggio: letteralmente, lo sversare ci si presenta come un cattivo versare. Che sintesi! E giusto per intendere meglio l’effetto con dei parallelismi, la stessa inclinazione di questo prefisso si trova in verbi come svendere, sparlare (che sono un cattivo vendere e un cattivo parlare).

Forse proprio per questo lo sversare e gli sversamenti hanno un grande successo nei media: raccontano azioni complesse e cariche di implicazioni in maniera asciutta, icastica e accessibile. Così a forza di sversare rifiuti industriali nella vecchia cava la falda s’inquina, con innocenza il vicino sversa nel tombino davanti a casa l’olio in cui ha fatto le sue fritture faraoniche, e una nave naufragata a largo sversa liquami velenosi finendo per investire tutta la costa.

Un tempo questo verbo aveva tentato di affermarsi come uno straripare, un traboccare, ma senza il minimo successo (sempre da ‘versare’, però con un valore diverso del prefisso ‘s-‘, forse intensivo). C’erano stati piccoli esiti dialettali un po’ più sostanziosi, lo sversato in area toscana era diventato il versato male, e quindi maleducato, grossolano — che non ne fa una nel verso giusto. Niente di eclatante. Le parole (più o meno) fallite però sono pazienti, e sanno aspettare secoli che affiori nella realtà ciò su cui inaspettatamente, con un minimo aggiustamento di senso, calzano come ci fossero dipinte sopra col pennello. Così lo sversare ha conosciuto una ribalta nazionale delle peggiori, sulla quale mette a servizio la propria efficacia di significato per indicare (con un’esattezza sufficiente anche per il diritto) azioni riprovevoli che sono state discretamente accettabili per molto tempo.

Parola pubblicata il 16 Gennaio 2020