Tycoon
taicùun (all'inglese) o tàicun (alla giapponese)
Significato Magnate, capitano d’industria
Etimologia voce inglese, traslitterazione del giapponese taikun, titolo dello shogun, derivato dal cinese e composto da tai ‘grande’ e kiun ‘signore.
Parola pubblicata il 11 Novembre 2016
Questa parola è molto viva in ambito giornalistico, e merita di essere approfondita perché ha dei risvolti davvero accattivanti.
Il tycoon è il magnate, il capitano d’industria. Ma in inglese ha preso questi significati solo dopo la Grande Guerra, alla fine di un’evoluzione complessa - addirittura acrobatica.
Il termine taikun fa la sua comparsa eccellente nell’I Ching, il famoso ‘Libro dei mutamenti’ cinese, risalente al X secolo a.C.; qui descrive quel particolare tipo di sovrano che non ha ascendenze imperiali, e che si afferma indipendente. Passa in giapponese quale titolo dello shogun. Sapevo che prima o poi sarebbe tornato utile aver trattato questa parola, ma in breve quella di shogun è stata una carica istituzionale ereditaria, militare e politica, che per lunghi secoli, fino al XIX, ha affiancato quella imperiale - a cui spesso contendeva il potere. Gli stranieri (in virtù dell’egemonia culturale cinese) scelsero quale titolo diplomatico per lo shogun proprio taikun - e pare che i sostenitori giapponesi dello shogunato apprezzassero questo titolo, che in un certo senso rimarcava l’indipendenza dello shogun dall’Imperatore.
Fu durante la presidenza di Abramo Lincoln che questa parola passò in inglese - in effetti, per indicare proprio Lincoln. Egli intrattenne rapporti diplomatici col vero taikun, il giovanissimo Iemochi Tokugawa, e si deve a John Milton Hay, segretario personale di Lincoln, l’uso di ‘tycoon’ in riferimento al suo presidente. In quel momento prese il significato generico di persona importante, fino, come dicevamo, a dopo la Grande Guerra, quando acquistò i significati con cui lo conosciamo oggi.
Sorge la domanda: «Ma serve proprio questa parola in italiano?» Poche cose sono davvero necessarie, molte trovano comunque la loro utilità. Il termine magnate si attaglia particolarmente bene a personaggi nostrani o slavi (ricordiamo che nel mondo slavo il magnate era il ricco senatore); e se non si possono usare altri titoli (dal principe allo sceicco), è usuale sfogare la lusinga dell’esotismo impiegando ‘tycoon’. Il che spiega perché, solitamente, è un titolo affibbiato ad anglosassoni, africani, giapponesi e cinesi - a questi ultimi, ora sappiamo, non proprio a torto.