Ganzo
gàn-zo
Significato Amante; in Toscana, bello, piacevole, accattivante, detto di persona o cosa
Etimologia dal latino medievale gangia ‘meretrice’, dal latino tardo ganea ‘taverna’, ma anche ‘dissolutezza’.
Parola pubblicata il 06 Gennaio 2016
In diverse parti d’Italia la medesima parola può prendere pieghe molto diverse - ed emblematico è il caso del ganzo.
Nel panorama nazionale, il ganzo o la ganza sono gli amanti, specie in senso spregiativo o derisorio. Questo termine scaturisce da un termine latino che riconduce all’immaginario delle meretrici che frequentavano bettole e taverne. Alcuni studiosi hanno visto l’origine del termine latino nella parola persiana gärgänğä, ‘donna lasciva’, secondo un percorso non dissimile da quello che ha trasformato il nome di Baghdad (anticamente confusa con Babilonia) in ‘baldracca’.
Quando dico (e spesso in effetti lo faccio) che l’amica ha un nuovo ganzo, intendo descrivere questa relazione amorosa con dei connotati di torbida leggerezza: non è certo un fidanzato, e non ha nemmeno la gravità dell’amante. Ci si può leggere lo sprezzo, ma l’intento può essere giovialmente ironico. Comunque, la fortuna di questa parola in Toscana è stata ben diversa.
Vuoi per la divertita e sottile impressione che avere un ganzo o una ganza sia cosa intrigante e apprezzabile o per qualche altro motivo rimasto celato nelle falde della storia, qui il ganzo, come aggettivo, diventa in pratica il segno di tutto ciò che è buono e bello: una persona ganza è brava, scaltra, affascinante, una cosa ganza è commendevole, divertente, accattivante. Il bacino di significati, localmente, si ritrova ad essere parecchio ampliato - e perciò questi usi sono inequivocabilmente percepiti come toscanismi.
Certo, nel suo significato comune di amante riesce comunque una parola inconsueta, se non desueta. Ma vivace nel suono e salace nel senso, è una risorsa da tenere bene a mente.