Arioso

a-rió-so

Significato Ricco d’aria e di luce; spazioso, aperto; di ampio respiro, vasto, sciolto, trasparente

Etimologia da aria, dal latino aer, prestito dal greco aér ‘aria’.

L’aria non è soltanto aria; e di conseguenza l’arioso arriva a parlarci di molte cose che non si possono commensurare all’aria. Che altro è? In particolare l’aria è libertà, vastità, movimento, e l’arioso arriva a parlarci di questo.

Beninteso, arriva. Perché di base l’arioso è il ricco d’aria.
Tralasciando che l’aria s’infila dappertutto e che spesso quel che diamo per vuoto è in effetti arioso, l’arioso ci parla di ciò che è aperto, ciò che abbonda di aria e di luce — punto curioso, su cui i dizionari glissano, estremamente naturale ma stupendo: l’aria e la luce, nella nostra mente, s’intrecciano in una trina unica. Un locale arioso è quasi inevitabilmente inondato di luce — così come difficilmente un locale luminoso sarà asfittico. Un panorama arioso è vasto, ha un vento sciolto, e fa impazzire di luce, come quelli che si aprono da certi belvederi, su certe vette; più comunemente apprezziamo piazze ariose che non sono soffocate dal contorno di edifici, strade ariose in cui stormiscono gli alberi, terrazze ariose esposte al cielo, edifici ariosi tutti logge finestre e pilastri slanciati.

Fin qui, nel concreto tutto molto bello e tutto molto chiaro. Adesso facciamo il salto arioso nella metafora, che distilla dalla quantità di un elemento naturale caratteri più articolati e sottili.
Vastità e scioltezza, come di vento; respiro, che dà un senso di speditezza, di possibilità, di grandezza; trasparenza limpida, perché l’aria non mostra volute ritorte, né cela segreti allo sguardo; e infine un’armonia che non è statica e concinna, ma variata, danzante. Questi, grossomodo, sono i caratteri dell’arioso figurato.

Posso parlare dello stile arioso di una narrazione, che ha un fraseggio largo e leggero, tutto immagini e concetti alati — niente di cupo, niente di capzioso; posso parlare del quadro arioso, grande e composto con complessa leggiadria, che pare finestrare la parete; posso parlare dei gesti ariosi con cui l’amica serve il tè e accompagna il suo resoconto.

La forza di questa parola è l’immediatezza: il riferimento all’aria è esso stesso arioso, trasparente. La sottigliezza di questa parola è la sua capacità di rileggere un fatto di natura in tratti astratti che echeggiano altrove nell’esperienza di vita. Una ricercatezza davvero squisita.

Parola pubblicata il 20 Settembre 2025