Lamicare

la-mi-cà-re

Significato Piovigginare; piagnucolare

Etimologia dal napoletano lammeccà ‘lambiccare, stillare’.

Non è una parola proprio sulla bocca di tutti. Però sa descrivere il fenomeno del piovigginare in una maniera insolita. E ha un’origine gagliarda.

L’immagine che troviamo alla base di questo verbo è l’alambicco, apparecchio per la distillazione: dalla sua caldaia evapora ciò che si condenserà nella serpentina di raffreddamento, da cui il distillato - appunto - stillerà goccia a goccia per essere infine raccolto.

Ora, all’alambicco, strumento di alchimisti e scienziati, di solito si collegano concetti figurati di complessità cervellotica: pensiamo al lambiccarsi, che significa fare un grosso sforzo mentale. Ma il lamicare (a ben vedere, vero cugino del lambiccare) coglie questo strumento da un lato diverso e ben più concreto e cioè nel suo essere gocciolante. Il gocciolìo dell’alambicco diventa suggestione per il gocciolìo della pioggia, non senza una certa dissacrante ironia. Nel lamicare il piovigginare si diparte da tratti di serenità umbratile, di pacifico sollievo, per marcare in modo più univoco uggia, insistenza, monotonia. Un rubinetto che non chiude bene.

Appena iniziano le ferie sappiamo che lamicherà tutto il giorno tutti i giorni, si contrasta il lamicare deprimente col famoso rimedio coperta-divano-libro, e teniamo una lavatrice pronta da mandare quando smetterà di lamicare.

Uggia, insistenza, monotonia del gocciolìo: il passo semantico che porta questo piovigginare al piagnucolare è brevissimo. Il bambino non si ricorda più perché sta lamicando ma perché smettere, lo zio pare grande e grosso ma è un maestro del lamicare, e ogni volta che incontriamo l’amica trova sempre un buon motivo per lamicare.

Una risorsa precisa e penetrante, da non tenere sepolta; oltretutto pare che certe sue varianti dialettali siano vivacemente usate.

Parola pubblicata il 16 Dicembre 2017