Apprensivo

ap-pren-sì-vo

Significato Ansioso, che si preoccupa

Etimologia derivato dal latino apprehensus, participio passato di apprehèndere ‘apprendere’.

Qui la curiosità è forte: che c’entra l’apprensivo (ossia l’ansioso) con l’apprendere (ossia l’imparare, il conoscere)? Forse che sia ansioso di sapere? Non proprio.

L’apprensione, propriamente, è l’atto di apprendere - cioè quello di prendere e far proprio con la mente, e quindi di capire. È una comprensione, una percezione. E l’apprensivo scaturisce dall’apprensione proprio come inclinazione ad apprendere, a comprendere, a percepire. Questa inclinazione può avere come facile esito quello della percezione di pericoli futuri: un esito che è uno dei più importanti dell’esercizio dell’intelligenza, che penetra le possibilità e dirige le azioni.

Perciò l’apprensivo diventa l’ansioso: l’apprensione è un’ansia solida, frutto di un calcolo e di una chiara visione della situazione, consapevole di ciò che può andare storto. Una dimensione molto più razionale dell’ansia, che è in genere la paura di qualcosa di non attuale, e con molto più mordente.

Si dice apprensiva la madre preoccupata per le uscite serali della figlia; sono apprensive le domande che si fanno all’amico che attraversa una situazione amorosa difficile; apprensivo il consiglio urgente e allarmato.

Nell’apprensione c’è la chiara proiezione della probabilità di un danno, e l’inquietudine accorata che ne consegue. L’apprensivo riesce quindi un aggettivo molto preciso - di un’esattezza e di una forza razionale a cui si rinuncia quando per pigrizia si sceglie il generico ‘ansioso’.

Parola pubblicata il 25 Settembre 2016