Balzello

bal-zèl-lo

Significato Imposizione economica (specie tassa o imposta) gravosa e arbitraria

Etimologia diminutivo di balzo.

Una parola che si trova usata con gusto sui giornali, e una risorsa sempreverde per chi si vuole lamentare di un’imposta che ritiene ingiustificata, iniqua ed esosa. E in questo caso ‘sempreverde’ vuol dire che gira da quasi seicento anni.

Il problema è seguire la strada intuitiva, poetica, analogica, che unisce l’imposta (anzi più in genere l’imposizione economica) col salto. Già perché in effetti ‘balzello’ sarebbe un diminutivo di ‘balzo’ (parola che emerge dalle nebbie del latino orale, secondo alcuni affine a ‘balza’, secondo altri addirittura a ‘ballare’). Però, qualche uso regionale a parte, l’uso di balzello nel senso proprio di saltello è davvero poco battuto. Forse possiamo trovare qualche spiegazione guardando meglio che tipo di imposta è il balzello.

Non è un’imposta equa e intelligente, attesa, considerata ragionevole, che sia espressione lineare di un bisogno condiviso. Il balzello è improvviso, talvolta occasionale, arbitrario, non ritenuto funzionale, che volentieri incide sulla popolazione in maniera iniqua — e non c’è imposizione arbitraria del genere che non sia percepita come gravosa.

La prima attestazione (siamo negli anni Quaranta del Quattrocento) è di Burchiello, poeta faceto di Firenze, di cui avevamo incontrato i ‘Nominativi fritti’, primo esempio di poesia nonsense: quello che viene individuato così è il gesto non di un salto, che ha comunque una sua linea sensata, ma di un saltello, di un balzello che ha l’aria di uno zompo inconsulto, di un atto straordinario, saltuario (saltuario, come è evidente, viene da ‘salto’) che sorprende i cittadini su cui piomba.

La fortuna di questo termine è segno manifesto della forza di questo nesso intuitivo, poetico, analogico — che come il balzello è tutt’altro che ordinario, lineare e prevedibile. Così si parla del balzello sull’ombra proiettata dai balconi su suolo pubblico di cui tutti all’improvviso sragionano, del balzello con cui l’amministrazione rende a pagamento un servizio da sempre gratuito, del balzello di un nuovo accessorio remotamente precauzionale o di un nuovo bizzarro controllo reso obbligatorio.

Un modo in cui il gesto del goffo, del brusco, dello scoordinato viene messo a servizio dell’espressività — sia di quella più civile sia di quella più lagnosa.

Parola pubblicata il 06 Febbraio 2020