Besolle

Una burla al giorno

be-sòl-le

Significato Arnese trodaico dotato di uno o più lubbi, usato in comuni e svariate attività umane

Etimologia etimo incerto, forse dal protogermanico bes con significato di ‘ma che’ e holle ‘me ne faccio’ — molti nomi che appartengono a oggetti di uso comune e strumenti, in italiano sono derivati dalle lingue germaniche e longobarde peraltro quasi tutte estinte.

  • «Eh, se avessi una besolle, avrei già finito il lavoro!»

Le parole sono fatte di immaginazione, ma qui parliamo di una che sa fare bene il suo lavoro.

Nel 1907 un bovaro dell'alta val di Khun in Renania, mentre rincorreva una vacca imbizzarrita, sprofondava in un avvallamento del terreno rivelatosi essere l'ingresso di un sito preistorico risalente al Bufaliano inferiore (circa 23.000 anni fa). Nei successivi scavi sono poi emersi graffiti rupestri rappresentanti animali, tra cui l'estinto òsporo, e figure umane dedite a varie occupazioni una delle quali regge in mano una rudimentale besolle.

Durante le invasioni barbariche perpetrate da popoli germanici nei confronti dell'impero romano, sembra che una delle cause della caduta di quest'ultimo, sia anche da attribuire alla conoscenza e all'uso della besolle da parte degli invasori con la quale disorientavano i nativi chiedendo: «passami la besolle» e lasciandoli basiti e interdetti così da poter superare agevolmente il limes.

Ildegarda di Bingen descrisse nel suo trattato Liber causae et cure (Libro delle cause e dei rimedi della medicina composta) come curò e guarì, con prodigiosi cataplasmi, una consorella sbadatamente feritasi con una besolle.

In epoca medievale sorse in Europa centrale la Gilda della besolle con raffigurato sullo stemma un punto interrogativo bianco in campo rosso e il motto: «Ubique medius besollae est» (dovunque c'è nel mezzo la besolle).

Mentre Leonardo di Vinci nel codice atlantico (c47b) riportò uno studio sul funzionamento della besolle con i relativi calcoli matematici per implementarne e raffinarne l'utilizzo: «l'omo deve saper adoperare questo maraviglioso istrumento imperocchè sia di ausilio nella quotidiana fatica».

Il pittore livornese Gianbrunetto de’ Bruccignone (1513-1576) detto il ‘il fulvo’, nel dipinto Giovanetta con canestra di bubbole, riprodusse in secondo piano, seminascosta dal panneggio delle vesti, una besolle interpretata come monito minaccioso verso il pisano committente dell'opera che non intendeva pagarlo.

Secondo ricerche del noto umanista sudamericano Ricardo Olimpo Nogueira, profondo studioso dell'opera borgesiana, pare che Borges abbia modificato la prima stesura del racconto Funes el memorioso variando l'evento per il quale il protagonista svilupperà una prodigiosa memoria, e quindi cambiando la dinamica del trauma da quello del lancio di una besolle da parte della madre stanca di riordinargli la stanza, con il più nobile incidente occorso cadendo da cavallo.

La besolle non possiede la grossolanità terragna della vanga, nè l'albagia acuminata delle forbici ma, nella sua stessa armoniosa conformazione, derivante dalla stretta osservanza alle regole della sezione aurea, ci avvicina alle umili occupazione del quotidiano. Parliamo di di un arnese che, attraverso i secoli e le età dell'uomo, ha plasmato il senso dell'utile quale concreta filosofia dell'esistenza.

Parola pubblicata il 01 Aprile 2024

Una burla al giorno - le parole inventate del 1° aprile

Ogni anno, a partire dal 2015, bandiamo un concorso burlone per il 1° di aprile: tutti gli utenti di 'Una parola al giorno' sono chiamati a scrivere la loro parola del giorno — completamente inventata, e divertente. La parola vincitrice viene pubblicata ufficialmente fra le parole del giorno.