Cataplasma

ca-ta-plà-sma

Significato Impiastro medicamentoso da applicare caldo; persona noiosa, molesta

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tardo catàplasma, dal greco katáplasma, da kataplásso ‘io spalmo’, probabilmente giunto attraverso il francese in epoca medievale.

Una parola non solo divertente, ricercata e suggestiva, ma anche forte di una certa saggezza: infatti permette di identificare uno dei tratti essenziali della noia o della molestia causata da qualcuno, che però non sempre viene colto.

Siamo davanti a una parola medica dalla storia lunghissima, anche se il suo uso (e in effetti la sua pratica) non è più proprio sulla cresta dell’onda. L’idea è semplice: un impacco pastoso e caldo da applicare sul corpo con una garza, con finalità medicamentose disparate — dall’alleviamento di un dolore locale a un effetto emolliente su un’infiammazione, fino a un trattamento revulsivo, blandamente irritante, ad esempio per curare una tosse. Etimologicamente, una bella spalmatura.

Anche se certe intuizioni alla base della pratica terapeutica del cataplasma sono state sviluppate nel paradigma scientifico moderno, attualmente l’idea di un’applicazione di mucillagini bollenti miste a polveri e farine oleose non ha un grande richiamo — ed è un po’ distante da quell’immaginario balsamico o performante da pubblicità che conosciamo. Insomma, non ci fionderemmo in farmacia a comprare un cataplasma di poltiglie vescicanti con cumino e senape da lavare via con l’aceto — anche fosse pronto con soli 3 minuti in microonde.

E però, come i suoi colleghi impiastro e pittima, il nome del cataplasma ha avuto un’estensione di significato, giungendo a descrivere persone noiose e moleste. Certo anche perché i cataplasmi stessi sono trattamenti noiosi e molesti, ma non solo: ha il pregio di comunicare che uno dei tratti essenziali perché una persona sia davvero noiosa e molesta è il suo essere appiccicosa — inevitabile. Quella procurata dal cataplasma non è una noia da cui si può svicolare con facilità, né una molestia che scivola senza tracce, ma una noia o una molestia prolungata e appiccicosa quanto un’applicazione di mucillagini unte.

Così posso parlare di quel cataplasma del vecchio amico che lagna sempre colpo della strega, ginocchio ballerino, gomito della lavandaia e meteorismo, della cliente che è un cataplasma e ciascuno cerca di indirizzare a qualcun altro, dei cataplasmi che attaccano a commentare sotto al post in maniera alluvionale.

Una maniera splendida per continuare a trarre ricchezza in modo buffo e dotto da un elemento crepuscolare del mondo.

Parola pubblicata il 27 Marzo 2021