Bigotto

La strana coppia Str.Cop. Spagnolo

bi-gòt-to

Significato Chi, che mostra una religiosità esteriore, acritica e intransigente

Etimologia attraverso il francese bigot, dall’esclamazione normanna bî Got ‘per Dio’.

Bigotto, bacchettone, beghino, baciapile, pinzochero, collotorto, paolotto, picchiapetto, leccasanti, spigolistro. Al solito, il lessico dell’ingiuria è decisamente prolisso. Ma tra tanti epiteti, nessuno che associ una religiosità più ostentata che intimamente vissuta al fatto di portare i baffi. Pertanto, imbattendoci nella parola spagnola bigote, che significa appunto “baffi”, diamo per scontato che l’assonanza col nostro bigotto sia puramente casuale. Ma che gusto ci sarebbe, se così fosse?

Tra il IX e il X secolo d.C., il capo vichingo Hrôlfr (meglio conosciuto come Rollone) saccheggiò in lungo e in largo il nord della Francia, giungendo ad assediare anche Parigi. Incapace di sconfiggerlo, il re franco Carlo il Semplice gli concesse il Ducato di Normandia, a patto che facesse atto di sottomissione e si convertisse al cristianesimo. La cerimonia d’investitura prevedeva che Rollone baciasse il piede di Carlo, ma l’orgoglioso vichingo rifiutò di abbassarsi a tanto, affidando l’ingrato compito ad un suo uomo. Questi, però, invece di inchinarsi sollevò verso di sé il piede del sovrano, facendogli perdere l’equilibrio e provocandone una ben poco regale caduta all’indietro, fra le risa sguaiate dei nordici astanti.

Narrano le cronache medievali che Rollone manifestasse il suo rifiuto di sottomettersi esclamando: “ne se, bi got!” (in lingua norrena, “giammai, per Dio!”). Secondo Gilles Ménage, autore dei primi dizionari etimologici sia del francese sia — con grande scorno dei cruscanti — dell’italiano (1669), è da allora che i normanni furono soprannominati “bigots”. Comunque, anche a voler dubitare — giustamente — che il termine discenda dritto dal goliardico siparietto di Rollone, è certo che i normanni erano soprannominati bigots dai franchi (presumibilmente perché usi a pronunciare l’intercalare bî Got), e che alcuni secoli dopo, in francese, la parola passò a designare gli eccessivamente devoti, coloro che avevano sempre sulle labbra il nome di Dio. Ancora oggi, quasi tutti i dizionari (seppur dubitativamente) fanno risalire l’etimo del francese bigot — che ha originato l’italiano bigotto, l’inglese bigot e il tedesco bigott — all’interiezione bî Got tipica dei normanni.

E il bigote spagnolo, allora, che c’entra? Pare che in Spagna, diversamente che a nord dei Pirenei, nel XV secolo non fosse costume portare i baffi. Durante la reconquista di Granada (1482-1492), ultima roccaforte dei Mori in terra iberica, le forze cristiane potevano contare su numerosi volontari e mercenari svizzeri e tedeschi, spesso foltamente baffuti. Giacché costoro, a quanto pare, proferivano volentieri il famoso bî Got (o bei Gott), gli spagnoli presero a chiamarli bigotes — o forse, semplicemente, erano a conoscenza del soprannome che da secoli contrassegnava gli “uomini del nord”. In ogni caso, la parola passò ben presto a designare il tratto fisico precipuo, agli occhi degli spagnoli, di quei soldati, cioè i baffi.

Ma è proprio impossibile rintracciare un legame tra bigottismo e baffi, così come avviene col collo (“torto” perché sempre reclinato per ostentare devozione) e col petto (picchiato ripetutamente in segno di penitenza)? Forse no. Un tempo, in spagnolo “tener bigotes” equivaleva al nostro “avere gli attributi”, “essere un duro”. E duri lo erano senz’altro, quei guerrieri nordici, giunti fino in Spagna per combattere gli “infedeli” musulmani. Sulla loro bocca quel bî Got non era certo segno di un animo pio e mansueto: era un grido di guerra in cui il nome di Dio, com’è sempre accaduto e ahinoi continua ad accadere, non è che una misera foglia di fico sulle umane follie.

Parola pubblicata il 26 Novembre 2019

La strana coppia - con Salvatore Congiu

Parole sorelle, che dalla stessa origine fioriscono in lingue diverse, possono prendere le pieghe di significato più impensate. Con Salvatore Congiu, insegnante e poliglotta, un martedì su due vedremo una di queste strane coppie, in cui la parola italiana si confronterà con la sorella inglese, francese, spagnola o tedesca.