Brevilineo

bre-vi-lì-ne-o

Significato Di figura non slanciata, che tende al largo

Etimologia composto dagli elementi brevi-, dal latino brevis ‘breve’, e -lineo, derivato di linea.

  • «È un atleta brevilineo ed estremamente agile.»

È una parola su cui i dizionari non hanno le idee chiarissime; alcuni lo indicano come termine medico, che indica un tipo di costituzione in cui gli arti sono più corti, in proporzione, rispetto al tronco; alcuni si concentrano su altro, e dicono sia la costituzione in cui l’addome è più sviluppato del torace; altri ancora, con asettica e paradossale crudeltà, lo descrivono quale tipo costituzionale in cui la dimensione orizzontale prevale su quella verticale.

Il fatto è che a naso lo intuiamo, che cos’è che qualifica l’aggettivo ‘brevilineo’. È opposto al longilineo (quasi suo coetaneo: emergono poco meno di cent’anni fa), ma è caduto in un principio di desuetudine da cui, al contrario di questo, non si è ripreso.
La linea a cui fa riferimento è la linea a cui idealmente si riduce la figura umana, e all’impressione di lunghezza o di brevità che trasmette. Infatti il brevilineo non è semplicemente basso: si avvicina al tarchiato, al tozzo, all’atticciato, e magari è anche tendente alla rotondità. Tutte qualità di larghezza che stemperano l’altezza, magari già non vertiginosa. D’altro canto anche il longilineo non è detto che abbia un profilo da pertica.

Ora, notiamo subito una serie di cortocircuiti, nel brevilineo, che forse sono causa della sua recessione.
Avrebbe delle carte molto interessanti: i suoi sinonimi hanno aspetti grezzi e connotazioni facilmente ingenerose, mentre il brevilineo si dimostra parecchio distinto, senza connotazioni denigranti. Ad esempio potrei parlare di come i brevilinei legionari romani trovassero la statura dei barbari del nord motivo di goffaggine, o di come l’essere brevilineo sia un vantaggio, in una certa disciplina sportiva, o di come ami particolarmente i cani brevilinei.

E però… risulta poco icastico. Il suo vantaggio di copertura è uno svantaggio d’incisività. Nessuna immagine chiara evocata in cinque sillabe. A cui si aggiunge che il suo essere riguardoso è facilmente superato in cortesia dal semplice fatto di non nominare per forza questo carattere.
La fantasmagoria delle osservazioni fisiognomiche su lunghezza e larghezza della figura umana patisce una desuetudine culturale: la lingua ha perso progressivamente gusto, non solo nell’apporvi uno stigma, ma anche solo nel notare caratteri di questo genere.

Mentre il longilineo ha il vantaggio sfacciato di essere un pregio che non conosce lati oscuri, il brevilineo si ritrova asserragliato nei pochi casi in cui sia rilevante e opportuno tirare in ballo l’attributo per cui, nella figura umana, la dimensione orizzontale prevale su quella verticale. Tirarlo in ballo in un registro e in un contesto di una certa levatura, naturalmente — perché nel regno quotidiano del volgare, meno impacciato da considerazioni di ordine cortese (o anche solo umano, spesso), del brevilineo non c’è bisogno: l’atticciato, il tozzo, il tracagnotto si usano serenamente.

Parola pubblicata il 12 Agosto 2025