Cacozelia

ca-co-ze-lì-a

Significato Imitazione cattiva, affettata

Etimologia da cacòzelo, voce dotta recuperata dal latino cacozelus, prestito dal greco kakózelos ‘che imita malamente’.

  • «Appena gli sente dire una parola nuova la ripete subito per darsi un tono, questa cacozelia è una smania.»

Certe parole non sono utili come strumenti da tenere nella cintura porta-attrezzi: possono essere davvero troppo rare, e a meno di casi eccezionali fallirebbero nel comunicare ciò che vogliamo. Piuttosto, sono utili perché ci schiudono dei concetti, perché ci fanno fare dei pensieri interessanti sulla realtà — e che peraltro arricchiscono la nostra comprensione di altre parole.

La cacozelia c’entra con lo zelo, ma non col significato che ci aspettiamo, quello di fervore e diligenza. Recupera un significato centrale nello zelus latino e nello zêlos greco da cui deriva, cioè quello di emulazione. La cacozelia è alla lettera la ‘cattiva imitazione’ — kakós in greco è ‘cattivo’. Ma di che tipo di cattiva imitazione ci parla?

Non è un ambito su cui insistano poche parole. Ciascuna taglia il problema dell’imitazione in maniera differente, ma la cacozelia ci chiarisce subito, in negativo, un punto estremamente importante: non tutte le emulazioni sono cattive.
A ben vedere, i nostri stili così personali, su ogni piano, sono dei vestiti d’Arlecchino cuciti con tutte le idee, gli usi e gli atteggiamenti che abbiamo rubato alla gente del nostro mondo, e se mai c’è qualcosa di veramente autentico (oltre alla scelta della composizione delle toppe) non è che un’ultima inafferrabile mano.

Però c’è modo e modo di imitare, e la cacozelia denuncia soprattutto un peccato di affettazione — un’imitazione (di un uso più o meno pregevole) che manca di naturalezza, sgraziata, che non coglie adeguatamente le sfumature e il registro, che ha come prima premura non la comunicazione efficace, ma l’emulazione stessa.

Possiamo notare la cacozelia del collega che riprende e ripete le parole in inglese usate nel video dall’amministratrice delegata; l’articolo di giornale riusa con cacozelia termini impressionanti e poco comprensibili emersi nell’intervista; e la bambina ha una prontezza felina nel riproporre con cacozelia, nel momento più pubblico, qualunque parolaccia possa esserci sfuggita.

Le parole poco battute, come i sentieri poco battuti, hanno confini incerti, e si seguono con più difficoltà. C’è chi aggiunge significati ulteriori, anche in ambito anglosassone (termini del genere hanno una vocazione internazionale) — tanto che la cacozelia diventa qualcosa di simile, in genere, al cattivo gusto nella scelta di termini e metafore (senza gran ragione). Se invece cerchiamo di conservare aderenza con la cattiva imitazione del cacòzelo usato nell’italiano antico, la prospettiva da mantenere è quella dell’imitazione affettata e perciò povera, scarsa.

Un concetto interessante, specie se calato nel gruppo delle parole di questa zona di significato, con l’impersonalità pedissequa della copia, con lo sforzo di adeguamento dell’imitazione, con lo slancio anche ambizioso dell’emulazione, e contro la falsità della simulazione e della contraffazione. Anche la cacozelia ha una sua autenticità, pur se si muove in modo goffo.

Parola pubblicata il 16 Febbraio 2023