Derogare

de-ro-gà-re

Significato Contravvenire a una norma abrogandola parzialmente; contravvenire, discostarsi, rinunciare a un principio; detrarre, offendere

Etimologia voce dotta recuperata dal latino derogare ‘annullare una disposizione, togliere, sminuire’, derivato di rogare ‘chiedere’, ma più specificamente anche ‘proporre una legge’, con un prefisso de- sottrattivo.

Una parola bella seria, che come tante parole belle serie si rivela una risorsa versatile e spesso ridente.
La chiave per comprenderla in tutta la sua ricchezza sta nel verbone latino da cui nasce, che ha proliferato in una miriade di parole derivate che anche in italiano sono davvero comuni: è il verbo rogare — e nella sua foto di famiglia, oltre al derogare, riconosciamo l’interrogare, l’abrogare, l’arrogare, l’erogare, l’irrogare, il surrogare, il prorogare. Gente vitale — lui però, il rogare capostipite, non ha mai avuto un respiro generalista, in italiano, e si occupa quasi solo di atti notarili da stipulare.

Ora, rogare in latino significa ‘chiedere’, ma è un chiedere ammantato di una certa ufficialità. Ad esempio, era il verbo usato per avanzare suppliche, candidature, e che descriveva anche il presentare proposte di legge. Questo è il punto che ci interessa.
Se rogare è avanzare una legge, il de- sottrattivo fa del derogare il ritirare, l’annullare una legge, o meglio una sua parte.

Derogare non è semplicemente contravvenire a una norma: non c’è una banale violazione. C’è un riconoscimento della norma che però contestualmente viene modificata, ritirata, corredata di un’eccezione. Per chi se lo stesse domandando, sì, quella del derogare è la proverbiale eccezione che conferma la regola.

Tecnicamente possiamo parlare di una legge speciale che deroga alla legge generale che norma una materia, o di una legge più recente che deroga a una legge datata riguardo ad alcuni punti di nuovo rilievo. Ma posso anche derogare al mio proposito di andare a correre anche oggi, lo zio derogherà al suo principio di morigeratezza aprendone un’altra, mentre le norme della nonna sull’apparecchiatura della tavola non ammettono deroghe.

Quando il termine specialistico filtra nel parlare comune, mette la precisione al servizio della vitalità, con risultati brillanti.

Ma possiamo aggiungere ancora un punto, che ne unisce altri: sta invalendo un uso del termine ‘derogatorio’ col significato di offensivo, denigratorio. Si tratta di un calco dell’inglese derogatory, che ha proprio questi significati — ma si può leggere come un recupero. Infatti il derogare e il derogatorio hanno avuto i significati di detrarre e denigratorio, nell’italiano antico, dato che la deroga diminuisce, porta via qualcosa. Insomma, un’altra croce nel cimitero delle parole da restituire al becchino.

Parola pubblicata il 25 Febbraio 2022