Ectoplasma
ec-to-plà-sma
Significato Sostanza che per il mondo dello spiritismo si sprigionerebbe dal corpo del medium in trance; sostanza evanescente o viscida; persona inconsistente
Etimologia composto dal greco ektós ‘esterno’ e -plasma originariamente ‘forma, figura modellata’.
Parola pubblicata il 26 Novembre 2020
Spesso il termine ‘ectoplasma’ viene usato come sinonimo ricercato di ‘fantasma’, solo espresso in maniera più ricercata — ma questa è un’estensione, e per l’esattezza una metonimia. L’ectoplasma è la sostanza degli spiriti, e chiamare ‘ectoplasma’ un fantasma equivale a chiamare ‘ferro’ una pistola o una spada. Ma vediamo da dove salta fuori questo termine.
Il parigino Charles Robert Richet vinse il Nobel per la medicina nel 1913: i suoi studi su delle tossine di medusa lo portarono a scoprire il meccanismo dell’anafilassi — che oggi conosciamo comunemente come violenta reazione allergica. Ma i suoi interessi furono a dir poco eclettici, e fra questi — presa in maniera molto seria — ci fu anche quella che oggi chiamiamo parapsicologia. Ebbene l’introduzione del termine ‘ectoplasma’ in quest’ambito si fa proprio risalire a Richet: descriverebbe il misterioso fluido che può fuoriuscire dal corpo del medium in stato di trance, prendendo forme mobili.
Naturalmente, essendo una baggianata con cui truffatori e truffatrici ingannavano creduli e credule, ed essendo che in realtà l’ectoplasma si componeva delle più bizzarre misture di amidi, tessuti e porzioni di cadaveri animali fatte fuoriuscire da ogni luogo dove giunga la fantasia, le descrizioni dell’ectoplasma sono le più diverse: viscido, morbido, filamentoso, vaporoso, fluorescente, lattiginoso.
La forza di questa parola, soprattutto nell’uso esteso e figurato visto che in concreto è limitata a discorsi da paragnosta, sta nell’arricchire l’inafferrabile presenza dello spirito, il suo essere riflesso incorporeo, denotando un elemento a metà fra il fisico e l’immateriale, peraltro tendenzialmente sgradevole, che si estende o lascia segni nell’ambiente circostante. Il prototipo dell’ectoplasma resta nell’immaginario collettivo quello che ci fornisce Slimer, il simpatico, schifoso fantasma verde dei Ghostbusters.
Così possiamo parlare della coppia di ospiti dell’albergo, ectoplasmi che non si percepiscono se non per il sudicio che fanno, dell’ectoplasma di un profumo esagerato che resta ad aleggiare in ascensore, di come quest’anno le mascherine ci riparino dagli ectoplasmi di moccio. Senza contare che, in maniera analoga al fantasma, l’ectoplasma diventa la persona inconsistente, e si può quindi parlare degli ectoplasmi posti a vigilare sulla situazione delicata, del giocatore che in campo è stato un ectoplasma.
Dopotutto, etimologicamente, è una forma esterna. Curioso che questo termine fosse in uso da anni (forse stato coniato dal biologo Ernst Haeckel, grande inventore di parole — sua l’ecologia), per indicare la parte esterna del citoplasma della cellula.