Elisir
Parole illustrate
e-li-sìr
Significato In alchimia, sostanza che trasforma i metalli vili in oro; preparazione farmaceutica liquida; liquore
Etimologia dall’arabo al-iksir ‘la pietra filosofale’, probabile adattamento dal greco xerón ‘miscela secca’.
Parola pubblicata il 28 Agosto 2017
Parole illustrate - con Celina Elmi
Alcune delle più fascinose fra le nostre parole, con incastonate illustrazioni ammalianti di gusto liberty, gotico, preraffaellita. Dall'arte di Celina Elmi, artista professionista delle nostre terre.
In questa parola, così ricca di suggestioni esoteriche e dai complessi significati figurati, è teso un filo fra l’occulto e il conviviale.
In origine l’elisir (dall’arabo) sarebbe giusto la pietra filosofale, mitico preparato capace fra l’altro di trasformare metalli vili in oro puro e di donare l’immortalità. Che però non lo si creda una pozione magica sciocchina: l’alchimista trasforma la materia e sé stesso, ed è il percorso sapienziale a conferirgli tali poteri. Tale trasformazione è richiamata anche dal nesso etimologico greco, che parlandoci di una miscela secca di polveri ci porta subito alla mente quintessenze e calcinazioni.
Dall’alchimia alla farmacia il passo è intenso ma breve: nelle farmacopee l’elisir compare come soluzione idroalcolica medicamentosa, per poi diventare un consueto genere di liquore virtuoso (di quelli ricchi d’erbe dalle prodigiose proprietà) e figuratamente una panacea, un cordiale confortante, e perfino un prezioso. L’amico amatissimo ci porta una boccetta di elisir della Grande Chartreuse, la nonna cura ogni malanno stagionale con l’elisir di china, e l’oste offre a fine cena l’elisir che ha distillato con le sue mani (la ricetta del trisavolo, che visse a Praga); ma ancora, la giornata difficile trova il suo elisir nella compagnia della sera, certa musica ci tocca come un elisir, e scorrendo la piccola raccolta di poesie scopriamo un elisir.
Una parola imponente, che ha volto una suprema serietà in un gradito sorriso.
Illustrazione di Celina Elmi.