Emungere

e-mùn-ge-re (io e-mùn-go)

Significato Prosciugare, estrarre

Etimologia voce dotta presa in prestito dal latino emungere ‘spremere’, ma anche ‘pulire il naso’.

Un conoscente avvocato, più grande di me di una decina d’anni, mi parlava di quanto siano meno preparati i giovani avvocati in termini di lessico rispetto all’età dell’oro del passato (O tempora! O mores! tuonava un suo collega tempo fa), e per farmi un esempio mi diceva di come uno non sapesse usare il verbo ‘emungere’. «Mi vide che scrivevo che un addetto emungeva la merce dal magazzino e non conosceva il verbo ‘emungere’, ma ci pensi?!» Io ho sorriso sornione, alzando le sopracciglia, facendo un ‘Eh…’ d’intesa… in realtà nemmeno io lo avevo mai sentito usare. Ho poi scoperto che si tratta di un verbo gagliardissimo, e che lui lo usava, se non male, almeno in una maniera eterodossa, che contribuiva a renderlo meno accessibile e naturale.

Nell’emungere c’è il mungere, questo non è molto difficile da notare. E l’immagine dell’estrazione di liquidi è quella che guida i significati del verbo, come vedremo, con qualche peculiarità. C’è però prima da richiamare che, curiosamente, in latino il verbo emùngere parlava sì di uno spremere, e anche di un sottrarre, ma aveva fra i significati principali quelli di soffiarsi e pulirsi il naso. Un’operazione di mungitura ancora oggi di importanza primaria, da svolgersi in pubblico.

Però in italiano questo termine non ha conservato quest’affinità speciale con le mungiture nasali; dopotutto si tratta di una voce dotta attestata all’inizio del Cinquecento, e quando uno prende in prestito una parola dal latino, tendenzialmente lo fa per darsi un tono, non per parlare di nasi gocciolanti da strofinare.

Il nostro emungere è uno spremere declinato nel senso di prosciugare, drenare, estrarre (un tempo anche in quello di fiaccare). Si può parlare del fiume così emunto per fini agricoli (come suona il parallelo smunto!) che non arriva più al mare; si parla dell’allaccio abusivo tramite cui veniva emunta l’acqua da un pozzo; e gli amministratori doppiogiochisti della società fiduciaria emungono grosse somme di denaro a fini propri.

L’emungere concreto ha a che vedere con l’estrazione e il drenaggio di liquidi; e quando (come peraltro avveniva anche in latino) questa estrazione si voglia accostare a una sottrazione criminale e truffaldina di valori, si deve conservare il riferimento saliente alla… liquidità. E quindi al denaro liquido, più che a merci e oggetti.

Insomma, è lo stesso che ‘spillare’. Si spillano liquidi, come vini e birre, e anche denari. Solo, rispetto a ‘spillare’, ‘emungere’ ha tutto l’alto tono del latinismo ricercato. Alto e ricercato che però si coniuga e si usa come detta l’intuitivo accostamento col mungere. E se si fa attenzione a rispettare in metafora la liquidità richiesta, è un accostamento che ne rende il significato del tutto trasparente.

Parola pubblicata il 09 Febbraio 2020