Ocellato

o-cel-là-to

Significato Dotato di un piccolo occhio semplice (tipico di certi invertebrati), o di macchie circondate da un anello di altro colore

Etimologia voce dotta recuperata dal latino ocellus, diminutivo di oculus ‘occhio’.

Siamo in un ambito in cui un termine squisitamente scientifico ci apre possibilità descrittive precise e potenti. Infatti questo è un termine di matrice zoologica, e ci offre due significati sensibilmente diversi: dipendono da due diverse concezioni del concetto di ‘ocello’ — di cui una in particolare mostra una certa versatilità.

L'immagine rizomatica da cui scaturiscono è il piccolo occhio.
Il primo caso declina questo piccolo occhio nella descrizione anatomica di un occhio semplice, tipico di diversi invertebrati (la piccolezza qui è intesa come minorità rispetto ad occhi più propriamente intesi): costituito appena da una cornea, da una lente e da una retina primitiva composta da un manipolo di cellule, l’ocello è in grado di distinguere non tanto forme, quanto intensità luminose — e la direzione da cui proviene la luce. È un organo che serve più per un certo orientamento piuttosto che per vedere, tanto che in molti casi si trova in posizioni strategiche oltre ad occhi composti. Un esempio straordinario di organi di senso diversi dai nostri: il primo ‘ocellato’ è proprio il munito di simili ocelli.

Ma in secondo e più rilevante luogo, il piccolo occhio dell’ocello è anche qualcosa che ricorda un occhio, quasi in una stilizzazione, per la sua forma. Descrive macchie circondate da un anello di altro colore. Un significato immediato, ma che merita attenzione: non è una chiazza fra altre chiazze, ma ha una sua netta circoscrizione. E l’ocellato indica anche chi o ciò che porta ocelli di questo tipo.
Possiamo naturalmente parlare del manto ocellato di un giaguaro, della livrea ocellata di un pavone: le loro macchie sono celebri e naturali, e non richiedono specificazioni; ma possiamo parlare anche di un petto ocellato di medaglie, di un muro ocellato di muffe varie, del tavolo di ferro tutto ocellato di ruggine e licheni.

È un aggettivo capace di creare una certa unità: la qualità dell’ocellato attraversa il mondo in maniere differenti, ma riduce la varietà a una forma singola. Una forma singola che, senza stupori relativistici, si rifà al corpo — fra i primi punti di riferimento della lingua.

Parola pubblicata il 04 Dicembre 2021