Scagnozzo
sca-gnòz-zo
Significato Tirapiedi, chi sta al servizio di una persona importante per tornaconto personale; professionista di scarsa capacità; prete povero e di scarsa levatura sempre in cerca di servizi religiosi con cui guadagnare
Etimologia derivato di cagna, in senso spregiativo.
Parola pubblicata il 15 Giugno 2019
Oggi lo ‘scagnozzo’ ha per noi un colore molto preciso: è il tirapiedi, lo sgherro, il lacchè di qualcuno di importante. Forse è meno servo del lacchè e anche più innocuo dello sgherro: figuriamoci, è esistita anche la variante ‘cagnotto’, e possono dare l’idea di un appartenente a un branco di cani sciolti — certo un pericolo da non prendere sottogamba — ma sicuramente i suffissi ‘-otto’ e ‘-ozzo’ non lo vestono di panni terrificanti. Insomma, nelle storie che conosciamo gli scagnozzi del potente di rado sono una seria minaccia per l’eroe.
Difatti il loro nome non racconta un’ascendenza armata o violenta, anzi — non sono scherani, bravi o lanzichenecchi. Hanno un’aura clientelare, che nasce dal primo significato di ‘scagnozzo’: a partire dall’Ottocento è il prete con scarsissimi mezzi e con una levatura religiosa non eccelsa che va continuamente a caccia di servizi religiosi da compiere dietro compenso — una messa qui, una benedizione lì, un matrimonio o un funerale laggiù, come cani randagi. Si tratta di un povero chierico che tenta di arrangiarsi senza alcuna protezione o sostegno; e similmente lo scagnozzo passa a significare anche il professionista mediocre, l’artista poco capace che erode dignità e amor proprio pur di trovare qualcosa da fare.
Il fatto che il nome che porta questi significati sia passato a indicare, come sappiamo, il tirapiedi al peggior servizio della persona influente, è una fotografia linguistica su una dinamica sociale d’ogni tempo (peraltro tarda, è un uso attestato alla fine degli anni ‘50): la persona perduta che si mette, cliente, al servizio cieco di chi può tenerla al riparo dalla tempesta del mondo, sia chi sia. Così certi sospetti su un traffico si concretizzano con le frequentazioni di un certo luogo da parte di noti scagnozzi di un malavitoso, parole velate dello scagnozzo di un potente hanno la sostanza di minaccia, e la persona losca che si insedia nell’alto ufficio si circonda di scagnozzi.
Una figura insieme nociva e penosa, tagliata da un pensiero sottile.