Scoiattolo

Parole bestiali

sco-iàt-to-lo

Significato Nome comune di diverse specie appartenenti alla famiglia degli Sciuridi, di cui le più famose sono lo scoiattolo rosso (europeo) e lo scoiattolo grigio (americano)

Etimologia diminutivo del latino volgare scuriolum, a sua volta diminutivo di sciurus, derivato dal greco skíuros che si compone di skia, ‘ombra’, e ura, ‘coda’.

  • «Quindi me ne sono andato, svelto come uno scoiattolo.»

Pochi animali vantano un nome suggestivo quanto quello dello scoiattolo. Anzitutto è il diminutivo di un diminutivo, il che ben si adatta a quest’esserino indicibilmente teneroso. Inoltre il suo significato letterale è “colui che si fa ombra con la coda”.

Potremmo rubricare quest’immagine come una fantasiosa credenza popolare, ma non lo è per niente. La coda dello scoiattolo può assumere davvero la funzione di parasole, nonché quella di ombrello, di coperta, di timone (utile a dirigere i movimenti dell’animaletto), di paracadute (nel caso gli capiti di cadere da un ramo), di condizionatore (quando fa caldo gli scoiattoli pompano più sangue verso la coda, in modo da stare più freschi) e di bandiera (spesso la coda viene agitata per comunicare un messaggio agli altri scoiattoli).

Grazie a questo strumento multitasking gli scoiattoli hanno sviluppato un’agilità diventata proverbiale. Pavese si riferiva appunto a questa caratteristica quando soprannominò Calvino “scoiattolo della penna”, riassumendo così la spumeggiante abilità tecnica e la leggerezza giocosa dei suoi testi.

In effetti gli scoiattoli sono talmente fulminei che la coda è spesso l’unica cosa che si riesce ad avvistare. Non per nulla in antico francese la primissima alba era detta potron-jacquet, letteralmente “il sedere dello scoiattolo”, perché è appunto a quest’ora che le bestioline si attivano maggiormente. L’espressione sopravvive ancora oggi, solo che il posteriore in questione non è più quello dello scoiattolo ma del gatto (potron-minet).

Il cambiamento è giustificato dal fatto che entrambi sono animali crepuscolari e noti per la capacità di sgusciare dappertutto. Difatti, mentre noi italiani abbiamo coniato la parola “sgattaiolare” (da “gattaiola”, la porticina dei gatti), gli inglesi comunicano un concetto simile attraverso il verbo “scoiattolare” (to squirrel).

Per la verità l’inglese conosce ben tre maniere di scoiattolare. To squirrel out significa sgattaiolare via da qualcosa, che sia una costrizione fisica o un obbligo indesiderato. To squirrel around invece descrive un movimento frenetico e irregolare, sia che l’interessato sfrecci da una parte all’altra sia che si contorca su se stesso.

Infine to squirrel away significa accumulare qualcosa per un uso futuro, dato che un’altra caratteristica chiave degli scoiattoli è fare scorte per l’inverno. Pare che, per ritrovare le provviste nascoste, si basino su una combinazione di olfatto e memoria spaziale, sorprendentemente sviluppata per un esserino così minuscolo. Per proteggersi dai ladri hanno persino imparato l’arte della dissimulazione: fingono di nascondere il loro bottino in un posto, ma in realtà lo posizionano altrove.

A volte, però, occultano le provviste così bene che loro stessi non riescono più a trovarle. Lo scoiattolo grigio è probabilmente il più distratto, dato che – secondo uno studio degli anni ’90 condotto dall’università di Richmond – perde più o meno il 74% di ciò che ha accumulato.

Forse per questo la lingua inglese descrive una persona particolarmente sprovveduta con l’espressione: “non ha neppure il cervello che Dio diede allo scoiattolo” (he ain't got the brains God gave a squirrel). Eppure tale dimenticanza è provvidenziale, perché le ghiande sotterrate nel terreno e mai recuperate diventeranno alberi: gli scoiattoli sono il motore nascosto della foresta.

Perciò il poeta francese Christian Bobin ha definito la loro dimenticanza “luminosa e misteriosamente saggia”, paragonandola addirittura all’azione dei santi. Tuttavia, guardando la cosa nella prospettiva degli scoiattoli, forse avere dei navigatori più efficienti non sarebbe una brutta idea.

Parola pubblicata il 30 Gennaio 2023

Parole bestiali - con Lucia e Andrea Masetti

Un lunedì su due, un viaggio nell'arcipelago dei nomi degli animali, in quello che significano per noi, nel modo in cui abitano la nostra vita e la nostra immaginazione.