Seriore
se-rió-re
Significato Posteriore, più tardo
Etimologia voce dotta, presa in prestito dal latino serior ‘più tardo, posteriore’, comparativo di serus ‘tardo’.
Parola pubblicata il 04 Aprile 2020
se-rió-re
Significato Posteriore, più tardo
Etimologia voce dotta, presa in prestito dal latino serior ‘più tardo, posteriore’, comparativo di serus ‘tardo’.
Parola pubblicata il 04 Aprile 2020
Trovarsi davanti una parola dotta che non si conosce a volte incuriosisce, a volte fa storcere il naso e pensare che comunque non si userà mai. Certo questa ha un forte gusto letterario e una forma latina smaccata, e non si legge in articoli né in pubblicità sulla mail, ma si deve subito introdurre una circostanza rilevante: non è un lascito polveroso al crepuscolo, ma un termine recente, di metà Novecento, che troviamo in bocca a Montale, a Pasolini. E ha dei tratti unici.
Ebbene, guardando questa parola non è il serio che abbiamo davanti, ma la sera, in quanto parte tarda del giorno. Non sono molti altri i frutti che ha dato il serus in italiano. In una maniera intuitiva, il seriore è posteriore, più tardo, e ce lo possiamo far suonare nell’orecchio come un più verso sera. E qui ci dobbiamo concentrare su un punto poco evidente ma forte — la sua particolarità rispetto ai sinonimi.
Il posteriore e l’ulteriore ci parlano di successioni posizionali, che figuratamente si attagliano anche al tempo. Il successivo ci parla subito di tempo ma in uno stretto avvicendamento. Il seriore invece è più sospeso; meno interessato a posizioni e vicende, a cronache evenemenziali, il seriore si slancia nel ‘più tardo’ con quiete fatale, comparando senza gran dettaglio. Non è un termine buono per misure esatte — infatti quando si parla di versioni seriori di un testo, di attestazioni, atteggiamenti, innovazioni, avvenimenti seriori, si proiettano in un poi.
Posso parlare di come l’apprezzamento di un autore sia seriore, ricordando come agli inizi fosse tenuto in poco conto; o di come le tradizioni celebrate in certe sagre siano costruzioni seriori di un retaggio reinventato; di come interventi seriori, rispettosamente, abbiano lasciato intatto un certo antico affresco. Il suo ‘più tardo’ spinge nella luce della sera, rispetto a un giorno in cui tutt’altro può essere accaduto.
Non il termine più facile, non il termine più noto; ma nemmeno un termine di dozzina — anzi. Illumina in modo elegante la frase in cui è posto, e si fa ricordare.