Sferisterio

sfe-ri-stè-rio

Significato Campo sportivo per giochi con la palla

Etimologia voce dotta recuperata dal latino sphaeristerium, che è dal greco sphairistérion, da sphairistés cioè ‘giocatore di palla’, da sphâira ‘palla’.

  • «Lo spettacolo è allo sferisterio!»

È una parola roboante, coreografica e ha dalla sua una precisione e un’esattezza pregevoli. Il significato di sferisterio, infatti, è ‘campo sportivo per i giochi con la palla’. Uno potrebbe pensare quindi anche al calcio e alla pallavolo, ma sarebbe fuori strada. In uno sferisterio si praticano essenzialmente gli sport detti sferistici, una classe composta da giochi come la pelota, la pallamano basca, la jai alai, la pallacorda, il pallone a pugno, la volata o il toscano palla eh! (sic). Ce ne sono molti altri, con varie origini e diffusione — e difatti spesso lo sferisterio è dotato di una parete contro cui far rimbalzare lateralmente la palla, per i giochi che prevedono questa possibilità.

L’etimologia della parola ci rivela anche l’antichità della sua esistenza: passando per il latino sphaeristerium, deriva dal greco sphairisterion, da sphairistès, ovvero ‘giocatore di palla’. E la palla, in greco, è sphâira, cioè sfera. Nei ginnasi greci c’erano degli sferisteri, dove gli atleti potevano cimentarsi in giochi di pallone e pare che anche alle terme romane gli avventori potessero usufruire di sferisteri annessi. I giochi che vi erano praticati erano l’episkyros, uno sport che includeva l’uso di mani e piedi e che si disputava tra due squadre di dodici giocatori l’una, o il follis, un gioco per bambini, o l’harpastum. No, gli antichi non si annoiavano mai e non avevano sempre bisogno di gladiatori dati in pasto a fiere selvatiche affamate per divertirsi. Qualche volta anche a loro bastava una palla e un bello spazio aperto.

In Italia esistono ad oggi molti sferisteri famosi. La maggiore diffusione avvenne soprattutto nell’Ottocento, guarda caso il secolo in cui in Albione nacque il moderno gioco del calcio, lo sport con la palla (ma non sferistico) più famoso e amato del mondo. La diffusione e l’apprezzamento di questi giochi era tale che perfino le belle lettere ne conservano traccia: Giacomo Leopardi scrisse nel 1821 una canzone dal titolo A un vincitor nel pallone. È dedicata a Carlo Didimi, un campione del tempo e coetaneo del recanatese. L’atleta, pochi anni dopo la stesura di questa poesia, si rese autore di un primato nel lancio della palla presso il famoso sferisterio di Macerata, che oggi è noto soprattutto perché è stato trasformato in un grande e apprezzato teatro lirico all’aperto.

Quindi si può dire che andiamo allo sferisterio a vedere il nostro amico che gioca alla pelota, visitiamo un antico sferisterio romano le cui rovine si sono conservate molto bene e l’estate prossima andremo sì allo sferisterio, ma non per lo sport bensì a vedere l’Aida.

Parola pubblicata il 22 Settembre 2024