Solatio

so-la-tì-o

Significato Esposto al sole

Etimologia attraverso l’ipotetica voce del latino parlato solativus, dal latino classico solatus ‘colpito dal sole’, da sol ‘sole’.

  • «I miei programmi per il pomeriggio? Mettermi a solatìo.»

Per queste cose servono parole aggraziate.
Lo sentiamo subito: ragionare di ‘esposizione al sole’ inclina la frase sul tecnico, geografico, chimico, architettonico, medico. E però è un dato che ci piace rendere anche con schiettezza, con immediatezza, con levità — ha delle implicazioni perfino emozionanti, dopotutto.

Il latino classico conosceva l’aggettivo solatus, col significato di ‘colpito dal sole, avvolto dal sole’. Non siamo molto distanti dall’insolatus da cui deriva la nostra ‘insolazione’. Nei secoli il latino parlato ha condotto il solatus fino al ‘solatìo’ attraverso una (bellissima) forma ricostruita come solativus.

Saltiamo su un paio di alternative correnti: abbiamo l’assolato e il soleggiato, in questo campo di significati. Ma sentiamo la loro sfumatura: l’assolato è un po’ cotto, un po’ abbacinante. La piazza assolata è anche deserta — la gente è sotto agli alberi o agli ombrelloni, o asserragliata nelle case e nei bar. Il soleggiato ci rappresenta un atteggiamento un po’ più casual, da parte del sole. La giornata soleggiata è una piacevole parentesi in un calendario di piogge fitte.

Ora, il suffisso -ivo è ancora molto produttivo, in italiano, continua ad essere usato per la creazione di nuovi aggettivi, ma come si nota ha una lunga storia. L’ipotetico solativus ci parla di qualcosa che è al sole, e lo fa con piacevole neutralità.
Nel solatio non troviamo un colpo del sole, ma una qualità discreta e stabile. Il solatio, ad esempio, ci permette di ragionare di fianchi di colli volti a sud, con boschi solatii, o a solatìo. Non è un dato che si presti al cambiamento. Peraltro, specie in questo senso, è interessante raccogliere anche il suo contrario, che è bacìo — evoluzione di un ipotetico opacivus, da opacus ‘ombroso’ (non corriamo a tradurlo ‘opaco’). Una parola ricercata, ma profondamente popolare, da lessico delle campagne.

Aggettivo e sostantivo, posso continuare parlando del prato solatio su cui ci fermiamo a mangiare un boccone, dell’uva che a solatio matura prima, del patio solatio dell’albergo, che si affolla fin dal mattino. Un modo di essere al sole che non ne è ferito, che non è occasionale, e che non ha un troppo smaccato sapore tecnico; anzi, un modo di essere al sole goduto, fertile… diciamo pure luminoso.

Parola pubblicata il 16 Ottobre 2025