Tartufesco

tar-tu-fé-sco

Significato Proprio di persona ipocrita, che ostenta una falsa devozione

Etimologia dal nome del protagonista de Il Tartufo di Molière, andato in scena per la prima volta nel 1664.

Con questa parola si vuole intendere un carattere proprio dell’ipocrita, della persona che nasconde macchinazioni disoneste sotto un’apparenza di ostentata devozione e moralità bigotta. A esempio, si può notare la flemma tartufesca del colletto bianco che ricicla denaro sporco, si può parlare dell’atteggiamento tartufesco del padre di famiglia che copre i suoi intrighi, e può essere smascherata una strategia tartufesca dell’amministratore locale.

Questa parola nasce dal nome di Tartufo, antieroe protagonista dell’omonima, celeberrima pièce teatrale di Molière; va detto che quasi sicuramente non è stato Molière a inventare questo personaggio: il nome di Tartufo associato all’ipocrita si può già rinvenire in commedie italiane anteriori, ma non è comunque cristallino come dal tartufo-fungo si giunga figuratamente al Tartufo-ipocrita. In quella celebre pièce, Tartufo è un approfittatore che, ostentando una devozione religiosa straordinaria e fingendosi in disgrazia, riesce a manipolare il facoltoso Orgone, diventandone il beniamino. Da questa posizione è in grado di portare avanti le proprie sordide trame (tutte a proprio esclusivo pro), finché i familiari e i servi di Orgone, esasperati, non decidono di rendere a quell’ipocrita pan per focaccia, smascherandolo.

Una parola bella, che dichiara (e forse ostenta) una certa conoscenza della storia della letteratura; ma più di questo, vale osservare quanto il carattere che descrive sia esatto e colorito: una risorsa di grande forza ed eleganza.

Parola pubblicata il 16 Ottobre 2014