Tedioforo
Una burla al giorno
te-diò-fo-ro
Significato Portatore di tedio, ovvero persona capace di ammazzare di noia qualunque consesso umano
Etimologia voce dotta, dal latino taèdium, da taedère ‘provare disgusto, noia’ e dalla radice protoindoeuropea bher- che diventa phero in greco e fero in latino.
Parola pubblicata il 01 Aprile 2022
Una burla al giorno - le parole inventate del 1° aprile
Ogni anno, a partire dal 2015, bandiamo un concorso burlone per il 1° di aprile: tutti gli utenti di 'Una parola al giorno' sono chiamati a scrivere la loro parola del giorno — completamente inventata, e divertente. La parola vincitrice viene pubblicata ufficialmente fra le parole del giorno.
Circa 7000 anni fa, i Protoindoeuropei del Lago d’Aral coniarono questo termine per codificare una piaga che nella loro classifica pare si collocasse dopo lo sterminio di massa ma prima dell’asciugarsi contemporaneo del latte in tutte le pecore: il portatore di tedio a cappa, in grado cioè di stendere un manto indissolubile di noia su ogni forma di evento sociale.
Se pensiamo che nel protoindoeuropeo non troviamo alcuna radice riconducibile alla parola ‘novità’, possiamo agevolmente immaginare quale sventura potesse rappresentare il tedioforo per quei popoli. L’unica salvezza per loro era il nomadismo, che costituiva la tradizionale via di disimpegno all’arrivo del tedioforo: “Purtroppo noi stavamo andando… non c’è quasi più erba… l’inverno non tarderà…”, e così di questo passo.
Negli ultimi anni del Novecento, insigni studiosi del Protoindoeuropeo hanno postulato che la nascita dell’allativo, il caso che indica il moto verso un altro luogo (qualsiasi altro luogo), sia nato proprio sulle rive del Lago d’Aral per dotare la nascente lingua dell’Indo di uno strumento efficace all’arrivo del tedioforo. Studi filologici inducono a credere che, al comparire del tedioforo sulla linea tremolante dell’orizzonte, tra i Protoindoeuropei delle tribù scaturisse il grido “Hallah, hallah!!”, accompagnato da forti colpi di glottide, di evidente valenza allativa, apotropaica e forse protoislamica. A questa voce, i fuochi venivano spenti, gli uomini correvano a smontare le tende, le donne arrotolavano i tappeti e i bambini si precipitavano a radunare il bestiame.
Oggi il tedioforo, nella nostra civiltà ormai irrimediabilmente sedentaria, costituisce una minaccia in ogni occasione di aggregazione. Le vie di fuga fortunatamente si sono moltiplicate all’evolvere della tecnologia: “Scusate…devo fare una telefonata… ho una videoconferenza tra dieci minuti… mi parte l’autobus… ho la suocera in seconda fila…”.
Nonostante questo, molte delle nazioni che hanno lasciato cadere il caso allativo nel corso della loro storia ora rimpiangono amaramente questa decisione, invidiando ad esempio la saggezza morfologica del popolo finlandese, che si è battuto con forza in ogni epoca per non perdere la tempestività del moto a luogo esterno (qualsiasi altro luogo), un’opzione intramontabile e preziosa che ha ben meritato strenua difesa.