Vilipendio

vi-li-pèn-dio

Significato Oltraggio, disprezzo ostentato

Etimologia da vilipendere, probabilmente da un’erronea trascrizione del latino nili pendere non valutare per nulla.

La storia di questa parola è curiosa. Infatti in latino appare un’unica volta, nel Truculentus di Plauto; il che ha fatto pensare a molti studiosi che si trattasse di un errore di trascrizione del testo, perpetuato attraverso i secoli: un più plausibile nili pendere, cioè non valutare per nulla, è probabilmente stato copiato come “vilipendere”.

Il significato di questa parola, che pure subisce la suggestione di un accostamento con “vile”, non si discosta molto dal significato di quella che doveva essere l’espressione latina corretta: il vilipendio è infatti una forma di oltraggio particolarmente cruda e plateale - tanto da diventare il nomen iuris di una serie di reati di infamia perpetrati verso entità a cui è riconosciuto un particolare valore: la bandiera, il cadavere, il Presidente della Repubblica, la religione. In questo senso, non viene dato peso a qualcosa che è invece considerato importante, quasi sacro, e il vilipendio disegna quindi la valle che sta fra sprezzo e profanazione.

Vero è che, nonostante la versatilità di tale significato, l’uso di questa parola al di fuori dei casi canonici riesce un po’ parruccone, un po’ sussiegoso. Ma ciò non toglie che, in casi di rilevante gravità, sia lecito e saggio evocarla: si può stigmatizzare il vilipendio di un autore, il cui messaggio viene pervertito; un piano regolatore scriteriato può essere un vilipendio al paesaggio, alla forma e alla storia di una città; e la critica esagerata può sconfinare nel vilipendio.

Parola pubblicata il 12 Gennaio 2015