Cuccagna

cuc-cà-gna

Significato Paese favoloso dove tutti vivono lieti e spensierati nell’abbondanza; vita piacevole e spensierata; evento fortunato

Etimologia dal francese cocagne, forse da una voce di origine germanica che indicava i dolci (da cui anche il tedesco Kuchen e l’inglese cake).

Un luogo fantastico in cui tutti, senza distinzione di condizione, vivono allegri e spensierati, godendo i piaceri di un’abbondanza strabiliante. Una fantasticheria che probabilmente non è mai stata davvero nuova. Se ricorre nelle narrazioni lettararie di ogni epoca, è del tutto plausibile che sia precedente alla scrittura stessa. Più cruda la scarsità, più coinvolgente il sogno.

A partire dal medioevo però molte opere europee che hanno accarezzato questo luogo favoloso si sono assestate (mutatis mutandis, secondo la lingua) su un nome convenzionale: il Paese di Cuccagna, non dissimile da quello boccaccesco di Bengodi. Ovviamente le più ricorrenti lusinghe di questo Paese sono imperniate sui piaceri del palato (l’origine stessa del nome pare evochi dolciumi), ma i godimenti che offre sono vasti quanto può essere vasta la fantasia di voluttà.

Il successo delle narrazioni di tali utopie sensuali ha invitato usi estesi del termine ‘cuccagna’, che in maniera versatile giunge a descrivere la vita piacevole e spensierata: si ricorda la cuccagna della vacanza al mare con gli amici, torna il freddo e finisce la cuccagna, e per i gaudenti più fini l’influenza è una cuccagna. Inoltre diventa anche l’evento fortunato, che informa una piacevolezza del genere: il nuovo lavoro che ho trovato è una cuccagna, l’incontro fortuito si rivela una cuccagna, e che cuccagna quando scovi altro gorgonzola in frigo. Nelle feste paesane si trova anche l’albero della cuccagna, nella sua versione più essenziale un alto palo unto o saponato alla cui sommità sono legate leccornie - e chi le piglia sono sue.

Una parola piena, di sapore burlesco, che mette un sorriso nel discorso.

Parola pubblicata il 23 Ottobre 2017