Proginnasma

Per l’insegnamento della retorica, nell’antica Grecia e a Roma, i docenti si avvalevano di alcune strategie per raffinare gli studenti fin dalla prima adolescenza. Uno degli strumenti più diffusi era proprio il proginnasma.

Esso consisteva in un’esercitazione di composizione e declamazione retorica. Non ne esisteva un tipo solo: ne sono state fatte delle celebri raccolte, ma era ovviamente rimesso alla scienza e alla fantasia del singolo retore insegnante scegliere il tipo di esercitazione in cui i discenti dovessero cimentarsi. Si poteva trattare dell’invenzione di favole o narrazioni storiche o politiche, di tesi, di dimostrazioni o confutazioni, di elogi e invettive, e via dicendo. La difficoltà del proginnasma era ovviamente progressiva secondo l’età e il livello di studi. Da qui il primo, originale significato di esercizio preparatorio - in vista del momento in cui l’alunno fosse stato pronto per affrontare composizioni retoriche adulte.

Il fatto che i proginnasmi fossero esercizi preparatori ha suggerito, in tempi più recenti, di usarne il nome per indicare quelle trattazioni che introducono brevemente un argomento - quasi fossero l’esercizio leggero, il riscaldamento che precede il vero sforzo intellettuale.

Se appare più difficile parlare di un proginnasma in senso proprio (per quanto non manchino tentativi di usare questo strumento nelle scuole), con questo secondo significato si rivela decisamente più accessibile e versatile: alla riunione, prima della discussione su un certo tema, si legge insieme un proginnasma che lo tratta; il professore, iniziando un nuovo argomento, propone ai suoi alunni il proginnasma di un film famoso; e la casa editrice pubblica una collana di proginnasmi monografici che tratteggino lo stato dell’arte su materie diverse e suscitino la curiosità di approfondire.

Se poi si vuole proprio esagerare e mostrarsi dotti oltre ogni decenza, invece del plurale ‘proginnasmi’ si può optare per quello alla greca ‘proginnàsmati’.