Baccelliere

bac-cel-liè-re

Significato Secondo diversi ordinamenti, chi ha conseguito un titolo di laurea inferiore (o simili titoli di grado medio-alto); nella cavalleria medievale, aspirante cavaliere

Etimologia dall’antico francese bachelier ‘giovane aspirante cavaliere’, di etimo incerto.

  • «Sì, è baccelliere in teologia. Almeno, così dice.»

Ci piace quando le parole sono univoche: è rassicurante leggere un significato singolo, o una progressione di significati lineare, magari con una bella origine chiara e piana fin dalle radici più ancestrali.

Ma molte volte le parole sono della roba che è più o meno sempre stata in casa e non hai idea di quale lontana prozia sia eredità, né da dove l’avesse presa; hai magari un’idea di chi l’abbia usata per che cosa, ma ecco, è chiaro che i più degli usi siano stati rimessi insieme in maniera disomogenea e con un po’ di fantasia.

Parlando del baccelliere o della baccelliera non stiamo parlando di chi venda baccelli, né di baccelli in genere — almeno, non per via diretta. Stiamo parlando soprattutto di una persona con un certo titolo di studio, e questo è il significato su cui ci possiamo assestare con maggior tranquillità. Un titolo studio rilevante, medio-alto, ma non sommo.

In Italia non è formalizzato con questo nome, ma ad esempio nei paesi anglosassoni il baccalaureato è una laurea di primo livello, e baccelliere chi lo consegue, mentre in Francia è la maturità, il diploma di scuola secondaria.
Ora, nel baccalaureato si sente che dentro c’è una misura di laurea, con il portato di corona e celebrazione — e questo forse è un punto di trasparenza che ne spinge il successo, perché l’omologo baccellierato, e il baccelliere stesso, invece ci lasciano a fare inevitabili conti con un elemento più oscuro. Ed è un elemento che ci porta nella storia più nebulosa della vecchia Europa.

L’antico francese bachelier aveva un significato molto preciso, quello di ‘giovane aspirante cavaliere’. I primi tempi del secondo millennio non spiccano nella storia per le possibilità di mobilità sociale, e non dobbiamo romanzare questo profilo (niente poverelli sognanti di gran cuore e braccia forti): siamo davanti a un giovane nobile che fa da scudiero a un cavaliere, nobile anche lui, per apprendere il mestiere in vista del proprio futuro in armi — mestiere tipicamente nobiliare. Naturalmente questo profilo di novizio aveva anche altre caratteristiche — fra l’altro ancora non era sposato, e tuttora in inglese il bachelor è lo scapolo.

Questa condizione di studente ben avviato ma non arrivato fu colta nell’ambiente universitario. In particolare, se consideriamo il prestigiosissimo interminabile corso di laurea in teologia della Sorbona di Parigi nel XIII secolo, diventa baccelliere lo studente che ha superato con profitto i primi nove anni di università, e che nei successivi sei prepara il dottorato, potendo comunque conseguire la licenza finale ubique docendi (di poter insegnare dappertutto) non prima dei trentacinque anni d’età. Anche Dante, nel suo Paradiso, non avendo frequentato ufficialmente corsi di laurea, con paragone suo si presenterà da (autocertificato) baccelliere agli esami di fede, speranza e carità dei professori Pietro, Giacomo e Giovanni per acquisire il dottorato celeste. Lo studente, garantiscono, è brillante.

Da questa vena baccelliere, baccellierati, baccalaureati e variazioni sul tema in ogni lingua, prendono il senso di ‘studente avanti’: ha avuto accesso a studi superiori ma non è finita.
«Ma caro» c’è chi mi dirà «tutto bello, e che risate Dante che si scrive gli esami da solo, ma questa baccelleria da dove salta fuori? Me lo vuoi dire? Perché lo scudiero della Francia feudale era bachelier

E be’, questo è il punto incerto. Bachelier aveva anche il senso generico di ‘giovane’, e il termine del latino medievale baccalaris ha dato una fioritura in diverse lingue romanze con significati di giovanotto, giovinastro, garzone di stalla (come nel caso dell’italiano baccalare). C’è chi avanza sia un derivato di vacca; c’è chi dice che questi scudieri si allenavano non con la spada ma col bastone, baculum in latino, e quindi di qui (peraltro da questo baculum viene il baccello, quello delle leguminose); forse con più ragione, c’è chi propone un’origine celtica, ma è una via tutta da esplorare.

Resta da capire perché, nonostante l’università abbia reinventato da tempo lauree di primo e secondo livello, il titolo di baccelliere non sia stato ufficialmente recuperato. Era fatto apposta, ed è magnifico. Peraltro, nel caso, le corone di fave sono bellissime.

Parola pubblicata il 10 Giugno 2023