Studiare

La strana coppia

stu-dià-re (io stù-dio)

Significato Apprendere, applicarsi nell’apprendimento di qualcosa; esaminare, escogitare, controllare

Etimologia voce dotta recuperata dal latino studère ‘applicarsi, studiare, parteggiare’.

Ci sono campi in cui il tedesco, senza dubbio, separa e distingue con maggiore precisione rispetto all’italiano. Prendiamo gli spostamenti: laddove noi usiamo indifferentemente il verbo ‘andare’, che si tratti di un tragitto di pochi metri fino al bagno o di fare un viaggio in Australia, il tedesco distingue tra gehen se si va a piedi e fahren se si usa un mezzo di trasporto (e nel caso del viaggio in Australia, poi, dato che ci si va in aereo, fliegen, volare); se dobbiamo porre o riporre qualcosa da qualche parte, noi normalmente usiamo il verbo ‘mettere’: mettiamo i calzini nel cassetto, un bicchiere d’acqua sul tavolo. In tedesco, per i calzini bisogna usare legen, perché li si poggia in orizzontale, per il bicchiere d’acqua stellen, perché il bicchiere sta in posizione verticale.

Anche lo studio sembra essere un ambito in cui il tedesco tiene alla precisione. In italiano, lo studiare non si riferisce necessariamente a una disciplina o branca del sapere: posso studiare (esaminare) le mosse del mio avversario, studiare (misurare) il mio contegno o le mie parole, studiare (analizzare) una situazione difficile e studiare (escogitare) un piano per uscirne. Tuttavia, il significato principale consiste nell’applicarsi allo scopo di apprendere qualcosa, usando libri o altri strumenti. Posso anche non specificare l’oggetto: se dico che “Andrea studia”, vuol dire che in quel momento Andrea è in camera sua, con un libro o uno schermo davanti; oppure, in generale, che ha come attività principale lo studio, cioè è uno studente, a qualunque livello.

Col tedesco studieren occorre stare più attenti. Può essere usato, certo, in forma estesa, come il nostro ‘studiare’: si può seinen/ihren Gegner studieren (studiare il proprio avversario), die Speisekarte studieren (esaminare il menù), e gli attori studieren ihre Rolle, studiano la propria parte. Quando si tratta di studiare in senso stretto, però, le distinzioni si fanno nette. Non posso dire “ich studiere”, io studio, se non sono iscritto all’università o comunque ad un istituto di istruzione post secondaria. Se si tratta di scuola dell’obbligo, oppure studio autonomamente una qualche disciplina, devo usare lernen (che chiaramente ha la stessa radice dell’inglese learn, imparare). Se dico ich studiere Deutsch, quindi, vuol dire che studio tedesco all’università. Se lo studio da solo, o in una scuola di lingue, devo dire ich lerne Deutsch.

Studieren, a differenza di lernen, ha una chiara origine latina. Può essere che questo spieghi l’estrema specializzazione del verbo in tedesco? Andiamo a scavare nell’etimo. In latino, studère significava – prima ancora che ‘studiare’ – ‘dedicarsi, applicarsi’, e anche ‘aspirare a qualcosa’, ‘prediligere’, ‘amare’; e infatti studium è zelo, diligenza, cura e insieme ardore, desiderio, passione (perciò lo storico romano Tacito, facendo professione di obiettività, affermava di voler scrivere “sine ira et studio”, senza animosità e spassionatamente). Lo studio, quindi, in quanto atto d’amore per la conoscenza, non è altro che filo-sofia: amore per il sapere.

Sarà per questo che il tedesco riserva il termine studieren ai livelli di studio superiori? Perché quello, cioè, è studio deliberato, scelto, mentre durante l’obbligo scolastico lo studiare è fatalmente sofferenza e noia? Oppure vuole distinguere la fase di acquisizione dei rudimenti, per forza di cose dura e avara di soddisfazioni, da quella dello studio esperto, che consente finalmente di assaporare i frutti della conoscenza? Chissà.

Parola pubblicata il 15 Settembre 2020

La strana coppia - con Salvatore Congiu

Parole sorelle, che dalla stessa origine fioriscono in lingue diverse, possono prendere le pieghe di significato più impensate. Con Salvatore Congiu, insegnante e poliglotta, un martedì su due vedremo una di queste strane coppie, in cui la parola italiana si confronterà con la sorella inglese, francese, spagnola o tedesca.