Contrappunto

Le parole della musica

con-trap-pùn-to

Significato Disciplina musicale che studia la tecnica compositiva di differenti linee melodiche simultanee; figuratamente, giustapposizione di elementi per affinità o contrasto

Etimologia dal latino medievale punctum contra punctum.

Nel linguaggio corrente a volte si utilizzano parole prese in prestito dal lessico musicale, come avviene in questo caso. Stranamente, però, il significato originale di contrappunto è per lo più ignoto, probabilmente perché è un termine specialistico di non immediata comprensione. Ed è un peccato, dal momento che definisce una scienza che i musicisti italiani del Rinascimento portarono ai massimi vertici e che divenne uno strumento tecnico indispensabile nel bagaglio di ogni compositore, applicato a tutte le forme musicali in auge (mottetti, madrigali, messe, ricercari, etc.).

Era diffuso anche il cosiddetto ‘contrappunto alla mente’, che veniva improvvisato secondo precise regole, costituendo addirittura prova d’ammissione per entrare a far parte del coro più famoso al mondo, quello papale. Nel 1608 Adriano Banchieri, con il celebre ‘Contraponto bestiale alla mente’ contenuto nel suo Festino del giovedì grasso, arrivò invece a burlarsi di questa tecnica compositiva:

Un cane, un cucco, un gatto e un chiù [civetta] per spasso Fan contraponto a mente sopra un Basso

Trae la sua etimologia dalla locuzione latina contra punctum, dove contra in questo caso significa ‘di fronte’, ‘dirimpetto’; lo stesso succede in parole come contrabbasso o contraltare, ma non in contrapporre o contrastare. Il punctum è invece la nota musicale. E contrappunto? La parola composta è attestata in latino fra il XIII e il XIV secolo. Verso il 1330 Johannes De Muris scrisse: «Contrapunctus non est nisi punctum contra punctum ponere (il contrappunto non è altro che giustapporre una nota a un’altra», Ars contrapuncti).

Intorno al 1472 Johannes Tinctoris spiegò che la linea melodica che contrappuntava il cantus firmus (che era quasi sempre un canto gregoriano a note lunghe), poteva essere scritta seguendo differenti procedimenti. Cominciando dal contrapunctus simplex, dove a ogni nota del canto preesistente corrispondeva un’altra nota di uguale durata, si aggiungevano versioni più elaborate, come il contrapunctus diminutus, o il floridus, fiorito.

Ecco un esempio di contrappunto simplex su un canto gregoriano pasquale:

Ed ecco il risultato sonoro:

Intanto, il termine contrapunto faceva capolino in italiano, probabilmente per la prima volta in un trattato dell’inizio del XV secolo attribuito ad Antonio de Leno, Regulae de contrapunto, e poi in letteratura, nel licenzioso Commento di ser Agresto da Ficaruolo (1538) di Annibal Caro: «Apollo di nuovo messo in corda lo stromento, e preso l’archetto in mano, disse alle Muse che li facessero contrapunto».

La tecnica del contrappunto raggiunse livelli di notevole complessità e attualmente è una dotta materia di studio nei conservatòri.

Insomma, dietro questo termine ci sono secoli di storia e schiere di abili compositori, che hanno tramandato fino a noi sia la parola che la tecnica.

Oggi si può usare figuratamente per descrivere, ad esempio, le vetrate di una cattedrale che contrappuntano i pilastri frapposti; oppure, nel linguaggio burocratico, per relazionare pomposamente sul saldo positivo che fa da contrappunto a un miglioramento del risparmio pubblico. Non è raro, poi, che un giornalista racconti come il politico di turno suggelli la fine del comizio con un contrappunto di brindisi e selfie. Allora, si può anche ragionare delle fragole che fanno da contrappunto ai lamponi sulla bianca panna di una torta!

Parola pubblicata il 12 Aprile 2020

Le parole della musica - con Antonella Nigro

La vena musicale percorre con forza l'italiano, in un modo non sempre semplice da capire: parole del lessico musicale che pensiamo quotidianamente, o che mostrano una speciale poesia. Una domenica su due, vediamo che cos'è la musica per la lingua nazionale