Faccendiere

fac-cen-diè-re

Significato Chi si affaccenda in intrighi e traffici loschi; mediatore di malaffare

Etimologia derivato di faccenda, dal latino facienda cose da farsi, gerundivo neutro plurale del verbo fàcere fare.

Una parola molto colorita e sempre sulla cresta dell’onda.

Per capire chi sia il faccendiere si deve aver chiaro il particolare colore della parola ‘faccenda’: propriamente sarebbe la cosa da farsi, l’affare - un significato semplice. Ma nasconde un che di esperto e scafato, che si ripercuote sul faccendiere come maneggione, procacciatore d’affari, mediatore di traffici illeciti. In altri termini, il faccendiere è un aggiustatore di faccende, un sensale che fa incontrare interessi diversi - decisamente smaliziato, dalla morale disinvolta, e che agisce in maniera occulta, per nascondere la porzione illecita dei suoi traffici e svolgerli in tranquillità. Insomma, può essere molte cose. Nel gergo giornalistico, questo termine si è imposto in particolare per indicare quei personaggi che fanno da frizione fra la pubblica amministrazione e l’impresa privata, specie non limpida, facendo addomesticare gare e appalti.

Allora può venire svelata l’identità del faccendiere tramite cui venivano pilotati dei bandi, il faccendiere del quartiere può procurarti merce interessante dal mercato nero, e l’amministratore è sempre seguito da un misterioso faccendiere.

Spesso questa figura viene accostata al lobbista - rappresentante di un gruppo di pressione economico che tenta di influenzare i politici piantonando l’atrio (in inglese, lobby) del parlamento e cercando di incontrarli lì. In realtà sono figure decisamente distanti: quella del lobbista è un’azione spesso non trasparente, ma non ha connotati di segretezza e illiceità, è finemente organizzata e risponde a interessi strutturati; il faccendiere è un aggiustatore più artigianale e umbratile: un sol uomo, scafato e di fiducia, che gioca anche per sé.

Parola pubblicata il 19 Ottobre 2015