Galoppino
ga-lop-pì-no
Significato Chi si affanna a sbrigare commissioni altrui
Etimologia dal nome di Galopin, personaggio che fa da messaggero in alcune canzoni di gesta medievali; derivato dal francese galoper ‘galoppare’, ipoteticamente derivato dal francone wala klaupan ‘correre bene’.
Parola pubblicata il 08 Dicembre 2015
Le canzoni di gesta sono state un genere poetico di grandissimo successo; furono composte fra l’XI e il XIV secolo, e consistono in narrazioni epiche che ruotano intorno a figure cavalleresche, storiche o leggendarie. In alcune di queste (come in Elie de Saint-Gilles), compare un personaggio straordinariamente vivace, Galopin. Il suo ruolo è fondamentalmente quello di messaggero, ma spicca per le sue abilità e i suoi caratteri: è di intelligenza vivace, sottile, in odore di stregoneria, e con una gran passione per il vino. E corre come un dannato. Il nome di questa figura di messaggero è presto diventato, per antonomasia, nome comune con cui indicare, appunto, nunzi e messi.
Oggi il galoppino è un personaggio ben più misero. Corre tutto il giorno per sbrigare faccende al servizio di qualcuno - in pratica, un portaborse. Si può parlare del galoppino che copre puntualmente le assenze del professore facendo lezione al posto suo e seguendo i tesisti, del galoppino che aggiusta problemi locali del candidato in vista delle elezioni, dello stagista che finisce per fare da galoppino dell’ufficio.
In questa parola non c’è la malizia del faccendiere, né il servilismo del lacchè, né la complicità del tirapiedi. Il galoppino lavora a testa bassa. Ed è un peccato, perché Galopin è di tutt’altra pasta.
In meccanica, ‘galoppino’ è anche il nome di una puleggia che gira in folle e che può modificare direzione e tensione di una cinghia di trasmissione. Siamo davanti a un’analogia, anzi, a una catacresi: che anche in questo caso il galoppino si dia un gran daffare?