Gibigiana
gi-bi-già-na
Significato Bagliore di luce riflessa, come da uno specchio o dall’acqua
Etimologia voce lombarda di etimo incerto, forse collegata a gianna ‘strega’ (dal nome della dea Diana, spesso legata a figure di fate o streghe) o a giubiana ‘fantasma’.
Parola pubblicata il 26 Gennaio 2016
Si tratta di un regionalismo lombardo che ha avuto una notevole diffusione su scala nazionale, anche grazie a celebri autori lombardi, come Manzoni (ricordiamo il suo poema giovanile intitolato proprio ‘Gibigiana’).
La gibigiana - o gibigianna - è il bagliore luminoso che lampeggia da una superficie riflettente, quale un vetro, uno specchio, una superficie d’acqua: ad esempio, ci si diverte a fare la gibigiana sul compagno alla lavagna, il lampadario colpito dal raggio di sole riflette una gibigiana in tutta la stanza, e nei pomeriggi d’estate ci si incanta a guardare la gibigiana sulle mura della casa sul lago.
I sinonimi, anche regionali, sono molti; il fatto che ad esempio in Veneto e in Emilia l’equivalente della gibigiana sia la ‘vecchia’ rafforza l’ipotesi etimologica che trova un nesso con streghe o fate. Ad ogni modo, la precisione del significato e la simpatia del suono fanno di questa parola una risorsa davvero interessante e fertile.
Tant’è vero che questo termine e il referente che significa è stato d’ispirazione per il nome di alcuni tipi lampada: pensiamo alla lampada direzionale ideata nel 1980 dal designer Achille Castiglioni (non a caso milanese), o all’omonimo dispositivo cinematografico che, posto davanti a una fonte luminosa, ne può alterare il colore e qualità. Inoltre, la gibigiana può indicare anche una donna vestita in maniera pacchiana e vistosa - appariscente e inconsistente come un luccichìo.