Ineludibile

i-ne-lu-dì-bi-le

Significato Che non può essere eluso

Etimologia derivato di eludibile, aggettivo verbale di eludere, con prefisso negativo in-.

  • «Puoi girarci un po' intorno, ma è un punto ineludibile.»

L’inevitabile ci mette sul tappeto un’immagine chiara: non ti puoi togliere dalla strada di qualcosa. Non ti schivi, non ti scansi: quando arriva, ti prende come un toro alla carica. Una parola potente, ma molto terragna, molto squadernata. L’ineludibile invece ci offre una misura di complessità e sfumature.

L’eludere ci dà una dimensione di gioco. Già in latino è uno scansare che è un po’ un beffare, e richiede scaltrezza più che agilità. Se evito un colpo mi muovo rapidamente, e probabilmente siamo in un ambito concreto; se eludo un colpo ho usato l’astuzia, e forse il colpo stesso è figurato. Per questo l’ineludibile è una parola tanto aggraziata: per il piano su cui si pone, per ciò che prevede.

L’inevitabile fa la previsione di una traiettoria e giudica che non può essere evitata. L’ineludibile invece ha fatto lo sforzo di immaginare le più callide sottigliezze, le ingegnosità più destre e sagaci, e arriva a escludere comunque che queste riescano a eludere qualcosa.
Dipinge in brevi tratti un gran dispiegamento di risorse mentali, una varietà di comportamenti, di mosse possibili: forse provvisoriamente possono dare tempo, ma l’elusione non andrà a buon fine.

Posso prepararmi a una domanda ineludibile che mi verrà fatta nonostante mi adoperi per spostare il discorso; posso trovarmi a fare i conti con un confronto ineludibile che verrà evocato fra me e chi ricopriva prima di me il mio ruolo; possono essere ineludibili le ombre che pesano su una situazione famigliare — e l’unica cosa da fare è affrontarle. Si possono impiegare delle tattiche per non far arrivare quella domanda, per non suscitare il confronto, per ignorare le ombre, ma non si scappa, non riusciremo a beffare la loro incombenza.

È una parola lunga, abbastanza ricercata, che si prende sei sillabe di tempo per scandire che qualcosa non è possibile, e non è possibile proprio su quel fine livello dell’elusione. Si fa notare per la ricchezza e profondità di pensiero che offre, e anche per l’ironia (a volte complice) di ciò che implica: se dico che qualcosa è ineludibile, all’elusione ci ho furbamente pensato.

Parola pubblicata il 12 Novembre 2022