Lesinare

le-si-nà-re (io lè-si-no)

Significato Risparmiare al massimo, con troppa parsimonia; spendere il meno possibile

Etimologia da lesina, che arriva da una voce gotica ricostruita come alisna, col medesimo significato.

  • «Versa, e non lesinare!»

La lesina è un grosso ago di metallo ricurvo e dotato di manico, che si usa per forare il cuoio, uno degli attrezzi imprescindibili del calzolaio, di ascendenza germanica (probabilmente entra in italiano tramite il suo nome gotico, ricostruito come alisna). Ma com’è che dà vita al lesinare, un risparmiare con troppa parsimonia? Questo è uno dei casi in cui la ragione di un significato si collega a un fatto storico singolare.

Nel XVI secolo, a Firenze, fu fondata la Compagnia della Lesina, nientemeno che un’autodichiarata associazione di avari, il cui simbolo fu proprio la lesina. Il perché è spiegato negli stessi documenti fondativi della Compagnia: i suoi componenti preferivano ripararsi le scarpe da soli lavorando di lesina, piuttosto che portarle dal calzolaio. (Con la sensibilità di oggi: mica male, a saperlo fare!) In realtà la Compagnia era una sorta di fondo d’investimento, che con questo riferimento prometteva una speciale oculatezza nella gestione dei patrimoni, e pare che il collegamento in realtà non fosse nemmeno originale, che l’associazione fra risparmio e lesina fosse precedente — magari in riferimento a un altro uso, il fare nuovi buchi alla cintura, come d’uopo per l’avaro così avaro che smagrisce.

Comunque, anche se l’ambito di significato della taccagneria è affollatissimo di parole (ambito su cui insiste proprio ‘lesina’ col significato di ‘taccagno’, «Sei una lesina!»), di verbi che ci parlino del… taccagnare non ne abbiamo altrettanti. Il risparmiare, che però non implica in alcun modo un eccesso, anzi ha una buona aura di previdenza. Abbiamo l’economizzare o il fare economia, che però hanno una grazia da rinoceronte, e che comunque non hanno in sé niente di eccessivo. Il lesinare è un risparmiare troppo, fino a far mancare ciò che serve.

Se parlo di come l’amica lesini sul parmigiano, se mi inviti a non lesinare con l’antitarlo, se la professoressa lesina complimenti ma è prodiga con le critiche, sto parlando precisamente di qualcosa che viene limitato al massimo possibile, all’insufficienza. In effetti, anche se il lesinare pare un po’ più distinto e coperto rispetto alla galassia della spilorceria, proprio per la sua compostezza riesce a entrare nei discorsi con discrezione ma in maniera tagliente — anzi in una maniera che buca. Un potere specifico e rilevante.

Parola pubblicata il 23 Agosto 2025