Logorare

lo-go-rà-re (io ló-go-ro)

Significato Consumare a poco a poco, ridurre in cattivo stato

Etimologia dal latino lucrari ‘guadagnare, risparmiare’.

Questa parola è una risorsa importante per descrivere con precisione ed efficacia l’atto del consumare lentamente fino a ridurre in cattivo stato — ma non solo. La sua etimologia ci consegna una riflessione importante grazie a un inatteso incrocio d’origine.

Logorare infatti è l’esito popolare del latino lucrari: pronunciato un’infinità di volte da chi in origine parlava latino, e dai loro discendenti durante il primo millennio, lucrari è stato alterato nella forma e nel significato — non logorato, ma rinnovato. Infatti dal suo originale significato di ‘guadagnare’, che naturalmente (ricordiamo l’adagio dello sceriffo di Nottingham) si estende al ‘risparmiare’, è passato al ‘consumare’. Invece l’esito dotto, lucrare, come normalmente accade si è conservato più vicino al termine latino che adatta.

Ora, il grande lucrare, quello più peloso e incalzante, trova la sua chiave di volta nello spingere all’estremo il risparmio. Questo significa anche spingere all’estremo il consumo, che viene portato avanti fino al limite della risorsa su cui si lucra, e che si logora.

Può essere il consumare più neutro e distaccato, ma ci potremmo anche leggere dentro quel consumo avveduto, parco e frugale che dovremmo saper coltivare, e parlare quindi di quel paio di pantofole logore che ripariamo ogni volta che ce n’è bisogno, di una copia del libro logorata da decenni d’uso a cui però siamo così affezionati; e spesse volte il logorare ci parla invece di un consumo sciatto, incosciente, che esaurisce e sciupa ciò che avrebbe meritato altra cura. Mi logoro l’orlo del pantalone andando in bicicletta, logoro le forbici usandole con forza stupida.

Così in usi figurati (importanti, addirittura preponderanti) possiamo parlare di come vista, energie, bellezza ed entusiasmi si siano logorati, di come la fatica o l’ansia ci logorino: usi che ci paragonano in maniera suggestiva a risorse consumabili, accentuando in modo elegante una psicologia di esaurimento — ora con una dose di rassegnazione, ora con una di resistenza.

Parola pubblicata il 05 Ottobre 2020