Progenie

pro-gè-nie

Significato Stirpe; prole; tipo di persona, genìa; in biologia, insieme dei discendenti di un animale o di una pianta

Etimologia voce dotta recuperata dal latino progènies ‘discendenza, derivato di progìgnere ‘generare, produrre’, da gìgnere ‘generare’, col prefisso pro- ‘avanti’.

Il significato di questa parola sembra del tutto piano e trasparente — ma è necessario coglierne la sfumatura, perché è fortemente caratterizzante. Che tipo di stirpe, che tipo di prole è quello della progenie? Rispondendo, ci ritroveremo in mano un termine forte, ricercato e calzante.

Il termine ‘stirpe’ ha un taglio dinastico, genealogico: come lo sterpo si rifà a un’immagine arborea da pedigree, dalla fronda alla radice, e ha una certa nobiltà. Invece la progenie si muove toccando corde un po’ diverse. È per molti versi poco rassicurante: il suo ampio concetto di ciò che viene ‘generato avanti’ viene declinato volentieri in atmosfere minacciose — pensiamo a come questo termine calzi bene quando si parla fantasticamente di progenie di mostri, di demoni, casi in cui adombrare una casata come fa la stirpe dissonerebbe. C’è qualcosa di più incontrollato, nella progenie.

Non a caso è un termine che ha una certa fortuna di taglio scientifico: in modo essenziale indica la discendenza di un essere specifico, animale o vegetale — e ad esempio posso dire di riuscire a identificare la progenie di un individuo in base a una certa mutazione che ha trasmesso. E questo distacco capace di osservare la progenie in quanto cascata generazionale lo distingue anche da un altro sinonimo, che è ‘prole’: oggi la prole, comunemente, fotografa solo i figli — un solo grado di discendenza.

Così, anche se si legge che ‘progenie’ è sinonimo di ‘stirpe’ e di ‘prole’, si può circostanziare che lo è in un registro letterario un po’ distante dal sentire comune, fuori tono. Quella della progenie è una discendenza indefinita — di un indefinito neutro, ma che apre volentieri la porta all’ironico e all’inquietante.

Così ridendo la neo-nonna mostra all’amica la foto della progenie, sarà vagamente sinistro il tono di chi dica di voler tratteggiare lo stato attuale della progenie degli Asburgo, e i rapporti con la progenie di quei topolini che tentarono di accamparsi in casa nostra prendono il profilo di una saga familiare.

In maniera un po’ rétro, infine, si può accostare alla genìa, in quanto tipo di persona, sinonimo a specie e razza: così possiamo parlare della progenie degli assicuratori, dei contadini, dei fiorentini, della nuova progenie che popola i vecchi palazzi del paese, e variamente di progenie maledette: non è un uso che intenda lusingare.

Parola pubblicata il 22 Ottobre 2020