Scapito
scà-pi-to
Significato Danno morale o materiale, perdita di guadagno
Etimologia da scapitare, probabilmente derivato dal latino caput ‘capitale’, con sovrapposizione di capitare.
Parola pubblicata il 10 Luglio 2019
scà-pi-to
Significato Danno morale o materiale, perdita di guadagno
Etimologia da scapitare, probabilmente derivato dal latino caput ‘capitale’, con sovrapposizione di capitare.
Parola pubblicata il 10 Luglio 2019
C’è una certa variabilità nelle ricostruzioni etimologiche di questa parola, così consueta e sbrigativa, ma il fatto curioso è che sono tendenzialmente speculari; comunque ci parlano di un riflesso importante che in questa parola assaggiamo sempre.
Secondo alcuni, ‘scapitare’ è un derivato del noto verbo ‘capitare’ (il prefisso ‘s-’ ci chiarisce che si tratta di un accadere infausto) che è stato sovrapposto a ‘capitale’ per gli esiti di significato più marcatamente economici. Invece altri (a cui mi accodo più volentieri), ritengono che il verbo ‘scapitare’ sia un derivato del latino caput, e cioè ‘capitale’, che si è nel tempo sovrapposto al noto verbo ‘capitare’. Sarebbe quindi essenzialmente un ‘rimetterci il capitale’, e lo scapito nascerebbe come una perdita di questo tipo (in effetti le prime attestazioni sono orientate proprio su questo significato di perdita di denaro).
Quindi quando diciamo che una narrazione privilegia la velocità a scapito della profondità, quando nella nostra analisi rileviamo che l’abbassamento del prezzo è tutto a scapito della qualità del prodotto, o che l’apertura di ristoranti dai tratti più innovativi non va a scapito di quelli tradizionali, pur parlando di un pregiudizio che può prendere le forme più diverse, riconosciamo sempre il profilo di un capitale, di un certo patrimonio materiale o ideale che si dissipa o no.
La pragmaticità economica che informa o connota questa parola si coglie anche nel suo essere un derivato a suffisso zero da ‘scapitare’: non si parla di ‘scapitazione’ o ‘scapitamento’, ma di ‘scapito’. I derivati a suffisso zero hanno spesso un’aura svelta, perfino spiccia (infatti si concentrano nel lessico dell’amministrazione e della burocrazia).
Comunque è una parola che si sta infilando in un cul-de-sac. Come negli esempi che facevo, è difficile trovarla fuori dalla locuzione a scapito di. Si potrebbe parlare dell’investimento che ci ha inflitto uno scapito notevole, di come, vista la sagacia con cui mi hai risposto, quella che ti ho rivolto sia stata un’offesa senza scapito, dello scapito che ci rimorde ancora per aver venduto al momento sbagliato. Ma forse, in casi in cui il tratto economico di un significato si fa così rilevante, anche l’economia di una locuzione standard può far gioco.