Trovatore

tro-va-tó-re

Significato Poeta e cantante provenzale di XII e XIII secolo, che celebra l’amor cortese

Etimologia dall’occitano trobador, derivato di trobar ‘verseggiare, comporre un canto’.

Quella del trovatore è una figura che tiene in mano chiavi importantissime della nostra storia, e che peraltro pare ci possa spiegare in che modo il componimento poetico generi il nostro comunissimo verbo ‘trovare’.

Quando si parla di ‘trovatori’ si parla di una categoria di poeti cantanti di lingua d’Oc, occitana, che a partire dalla Provenza ebbero eco straordinaria in Europa fra XII e XIII secolo. La loro squisita cultura, meriggio del feudalesimo cavalleresco, fu estremamente impressionante per le seguenti scuole di Sicilia e di Toscana, in cui furono preparate le basi per l’italiano — che, giova sempre ricordarlo, è una lingua artificiale di poesia e letteratura, che giusto da pochi decenni è maneggiata come lingua madre.

I trovatori cantarono il fin amor, l’amor cortese, con componimenti molto più disinvolti di quanto ci immagineremmo per il cuore del Medioevo, in cui l’amore è celebrato nei suoi slanci e nelle sue sensualità — dalle sfilze di gradevolezze enumerate nel genere del Plazer, sempre superate dall’amata stessa, alle voluttà di quello dell’Alba, in cui il cantore si duole di dover lasciare la camera della sua bella all’appressarsi del giorno (e del marito). Che il loro nome c’entri col ‘trovare’ lo sente anche un orecchio poco allenato: ma come?

Ecco, il verbo ‘trovare’ in latino non c’è. Per comunicare il significato che gli colleghiamo si usavano altri verbi, che peraltro ci sono ancora noti, come invenire (l’invenzione è letteralmente una trovata) e reperire. E la questione della genesi del trovare è stata lunghissima e vessata. Attualmente i linguisti che si sbilanciano sono portati a considerare che derivi dal gigantesco sostantivo greco trópos, che ha il fulcro nei significati di ‘verso, direzione’. Il tropos latino è acquisito in prestito col significato di ‘traslato, figura retorica’, che in musica prende anche il significato di ‘canto, melodia’. Di qui, un ipotetico verbo tropare avrebbe maturato nel contesto provenzale, come trobar, il significato di ‘usare figure retoriche, verseggiare, usare le parole con arte’, insieme a un ‘comporre una melodia, un canto’.

È dall’invenzione, dalla trovata artistica del trovatore che si è irradiato il verbo ‘trovare’ nel senso di rinvenire qualcosa: insomma, il trovare gli occhiali scaturisce dal trovare le rime e gli accordi. E lo fa per una via che da un lato è eccezionalmente dotta, raccontando una parte dell’antica cultura poetica alta e lontana dai più, e che dall’altro ha mostrato una capillarità da vero preludio d’umanesimo, germe ulteriore d’Europa.

Parola pubblicata il 23 Agosto 2020